Come misurare la pressione arteriosa: procedura e valori normali

Dario Tobruk 24/01/23

Misurare la pressione arteriosa è una pratica relativamente semplice ma di estrema importanza. Difatti una “pressione sanguigna“, un altro modo (non corretto) di chiamarla, troppo alta è causa di migliaia di casi di malattie cardiovascolari ogni anno solo in Italia.

Quando e come misurare la pressione arteriosa? Con lo sfigmomanometro, ogni volta che è necessario farlo. Si tratta di una procedura semplice, non invasiva e che può essere facilmente appresa da tutti. In questo articolo spiegheremo come controllarla in modo semplice e, per i più curiosi, daremo anche una breve panoramica sulla fisiologia cardiaca per comprendere tutti i segreti di un parametro vitale fondamentale per la salute di tutti noi

Indice

Che cosa è la pressione arteriosa?

La pressione arteriosa, misurata in mmHg, è il prodotto tra la forza e il volume di sangue pompato dal cuore e le resistenze periferiche delle arterie (elasticità e diametro). Ovvero, è una misura ricavata grazie ad uno sfigmomanometro, che esprime come le forze esercitate dal cuore vengano scaricate sulle pareti delle arterie, e quindi da qui la definizione di pressione arteriosa. È risaputo da tutti, esistono due valori diversi di pressione arteriosa: la pressione arteriosa massima (o sistolica) e la pressione arteriosa minima (o diastolica).

Pressione arteriosa massima e minima: cosa significa?

La fase del cuore chiamata sistole cardiaca è in realtà composta da più sotto-fasi, la sistole isovolumetrica (dove non cambia il volume) e la sistole isotonica (dove non cambia la pressione). Quest’ultima fase è importantissima per capire come nasce la pressione massima, perché è la responsabile del massimo valore della pressione arteriosa.

Pressione arteriosa sistolica o massima: quando il cuore si è caricato a molla, grazie alla contrazione dei muscoli cardiaci delle camere ventricolari, la pressione all’interno del ventricolo supera quella presente all’esterno delle camere, aprendo la valvola aortica. Maggiore sarà la pressione in aorta, più il cuore dovrà sforzarsi per vincerla così da riuscire a spingere il sangue fuori dai ventricoli, ma di conseguenza, maggiore sarà anche la pressione arteriosa sistolica al termine della sua massima eiezione.

Tutto ciò è ben definito dal diagramma di Wiggers, dove si nota che il plateu della curva di eiezione corrisponde alla pressione massima (o pressione sistolica).

Diagramma di Wiggers
Wiggers_Diagram.svg: DanielChangMD revised original work of DestinyQx; Redrawn as SVG by xavax derivative work: Adert, CC BY-SA 2.5, via Wikimedia Commons

Pressione arteriosa diastolica o minima: quando la gittata sistolica ha terminato di scaricare la sua pressione eiettiva questa diminuirà fino a che il cuore non sarà più in grado di contrastare le forze oppositive e quindi avverrà la chiusura della valvola aortica, la fine della sistole e l’inizio della diastole. La pressione in questo preciso momento rappresenta la pressione arteriosa diastolica.

Come si misura la pressione arteriosa con lo sfigmomanometro?

Lo sfigmomanometro è uno strumento che permette la misurazione della pressione arteriosa tramite un manicotto che si avvolge intorno al braccio della persona e che gonfieremo tramite una pompa a barometro. Qualche cm più in fondo posizioneremo un fonendoscopio con cui ascoltare i toni di Korotkoff e da cui prenderemo i valori della pressione massima e minima.

Attenzione! Esistono numerose controindicazioni alla misurazione della pressione arteriosa e devono essere prese in considerazione prima di applicare il manicotto nell’arto:

  • fistola arterovenosa per dialisi;
  • infezioni dell’arto;
  • ferite chirurgiche e di qualsiasi natura;
  • compromissioni del circolo;
  • mastectomia;
  • ecc…

Eventualmente si potrà optare per l’arto controlaterale o impiegare un arto inferiore a livello dell’arteria poplitea, utilizzando la stessa tecnica qui di seguito elencata.

Come misurare la pressione arteriosa con lo sfigmomanometro - Servier Medical Art - CC BY 3.0
Come misurare la pressione arteriosa con lo sfigmomanometro – Servier Medical Art – CC BY 3.0

Procedura per misurare la pressione


Una volta che abbiamo scelto l’arto giusto, abbiamo posizionato e tranquillizzato la persona, posizioniamo il manicotto intorno al braccio e iniziamo la procedura:

  1. appoggiare il fonendoscopio in zona cubitale all’altezza del polso brachiale, o eventualmente è possibile incastonare parte della campana all’interno del manicotto, procedura parzialmente corretta ma che lascia libera una mano per eseguire un doppio controllo del polso radiale;
  2. posizionare due dita della mano libera sul polso radiale del paziente (serve per doppia conferma);
  3. indossare il fonendoscopio alle orecchie pronto ad ascoltare l’arteria brachiale;
  4. assicurarsi che la valvolina a vite della pompetta sia chiusa, quindi gonfiare il manicotto e attenzionare la presenza di toni cardiaci al fonendo e contemporaneamente al polso;
  5. gonfiare delicatamente fino a che non si smetterà di sentire pulsazioni cardiache al polso, quindi gonfiare per altri 20/30 mmHg;
  6. attendere qualche secondo, verificare l’assenza di toni sia dal fonendo che dal polso.
  7. ora saremo pronti per auscultare i toni di Korotkoff utili per rilevare i valori della pressione sistolica e diastolica.
  8. Aprire leggermente la valvola a vite per sgonfiare il manicotto e tenere sempre a vista il barometro aneroide;
  9. al primo tono (vedi l’immagine qui sotto) che sentiremo saremo di fronte alla pressione arteriosa sistolica, segnarsi mentalmente il valore in mmHg;
  10. continuare a sgonfiare il bracciale, ascoltando e riconoscendo tutti i restanti toni dal secondo fino all’ultimo.
  11. L’ultimo tono di Kortkoff che riusciremo a sentire corrisponde all’interruzione di qualsiasi pulsazione e quindi rumori: quando smetteremo di sentire pulsazioni al fonendoscopio saremo di fronte al valore della pressione arteriosa diastolica.
  12. sgonfiare completamente il manicotto e rimuoverlo dall’arto della persona;
  13. verificare la presenza del polso radiale;
  14. documentare i valori.
Misurare la pressione arteriosa con lo sfigmomanometro
Misurare la pressione arteriosa con lo sfigmomanometro

Quali sono i valori normali della pressione

Il Comitato per le Linee Guida della Società Internazionale dell’Ipertensione ha pubblicato su Journal of Hypertension, le ultime linee guida sui valori normali della pressione arteriosa sistolica (PAS) e diastolica (PAD), indicando una serie di valutazioni:

  • valori normali: PAS <130 e PAD <80 mmHg;
  • normale-alta: PAS 130-139 mmHG e PAD 85-89 mmHg;
  • ipertensione arteriosa di I° grado: PAS 140-159 mmHg e PAD 90-99 mmHg;
  • ipertensione arteriosa di II° grado: PAS ≥ 160 mmHg e PAD ≥ 100 mmHg;
  • ipertensione sistolica isolata: PAS ≥ 140 mmHg e PAD ≤ 90 mmHg;

La diagnosi di ipertensione arteriosa secondo le linee guida, deve basarsi sul riscontro di due o tre rilevazioni a intervalli di almeno una settimana uno dall’altro di valori di pressione sistolica ≥ 140 mmHg e pressione diastolica ≥ 90 mmHg;

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Quando controllare la pressione arteriosa?

Non esiste un solo momento migliore per rilevare la pressione, ma diversi momenti strategici che possono fornirci informazioni interessanti. Generalmente nei reparti ospedalieri, la pressione va misurata almeno una volta ogni turno degli infermieri, quindi tre volte al giorno:

  • la mattina, a riposo, prima della terapia;
  • il pomeriggio, post-prandiale, per verificare gli effetti della terapia;
  • la sera, per verificare effetti della terapia o presenza di ipertensione;

Il paziente presso il proprio domicilio può rilevare la pressione negli stessi momenti: mattina, pomeriggio, sera. Soprattutto la mattina e la sera sono fondamentali per un controllo corretto dei propri valori. È utile compilare un diario pressorio in cui per una o due settimane si misura la pressione e si documentano i risultati, almeno due volte al giorno (mattina e sera), tre volte al giorno sarebbe perfetto. Il documento andrà riportato al medico/cardiologo per un’eventuale supporto alla diagnosi di ipertensione cardiaca.

In caso di dubbio o sospetto clinico, il medico può optare per l’Holter pressorio delle 24 ore, con cui è possibile diagnosticare un’ipertensione arteriosa quando il valore medio nelle 24 ore sia maggiore o uguale a PAS ≥ 130 mmHg e PAD ≥ 80 mmHg.  

Autore: Dario Tobruk  (seguimi anche su Linkedin – Facebook Instagram)

Fonti:

  • Unger, Thomasa; Borghi, Claudiob; Charchar, Fadic,d,e; et al. 2020 International Society of Hypertension global hypertension practice guidelines, Journal of Hypertension: June 2020 – Volume 38 – Issue 6 – p 982-1004 doi: 10.1097/HJH.0000000000002453


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