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Che cos’è la frequenza cardiaca?
Con frequenza cardiaca si intende il numero di battiti cardiaci al minuto (bpm) rilevati attraverso tecniche manuali o grazie ad alcuni strumenti come l’elettrocardiografo o il saturimetro, tra i tanti. La maggior parte degli adulti che svolge un normale stile di vita mostra una frequenza cardiaca tra i 60 e gli 80 bpm mentre è a riposo.
La frequenza cardiaca è controllata da un gruppo di cellule cardiache altamente specializzate e capaci di autodepolarizzarsi (ovvero di “attivarsi” in autonomia) presenti nell’atrio destro chiamate nodo senoatriale.
Queste cellule lavorano insieme all’attività del sistema nervoso autonomo che, in base alle richieste generali dell’organismo (a riposo o durante attività fisica), aumenta o riduce la frequenza dei battiti cardiaci attraverso la stimolazione simpatica e parasimpatica.
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Quali sono i valori normali della frequenza cardiaca?
Possiamo definire un valore compreso tra i 60 e gli 80 battiti al minuto “normofrequente”, e rappresenta un valore normale della frequenza cardiaca in molti adulti, soprattutto se non sportivi e/o sedentari.
Un ritmo inferiore a 50 bpm verrà chiamato bradicardia e un ritmo superiore a 100 bpm, tachicardia. Ricordiamo che, nell’adulto sportivo a riposo, una frequenza al di sotto dei 50 bpm, sarà comunque intesa come bradicardia, ma non dovrebbe, presa singolarmente e decontestualizzata dalla persona, essere considerata patologica poiché dovuta alla maggiore efficienza generale dell’organismo, una condizione chiamata “cuore d’atleta” (a meno di altre patologie che la giustificano).
Inoltre, in base all’età, esiste un range di valori da aspettarci per quanti devono essere i battiti del cuore al minuto quando si è a riposo:
- Neonati → 80-180 bpm;
- Bambini → 80-100 bpm;
- Adolescenti → 70-120 bpm;
- Adulti → 60 – 80 bpm;
Come e quando misurare la frequenza cardiaca manualmente?
Misurare la frequenza cardiaca è molto semplice e utile. Imparare a stimare i nostri battiti cardiaci può tornarci utile sia per verificare la nostra attività sportiva sia il nostro stato di salute. I momenti utili per controllare i nostri battiti cardiaci sono:
- a riposo, durante inattività fisica o almeno dopo 10 minuti dall’ultima attività (non impegnativa);
- sotto sforzo, in base al grado di attività fisica possiamo valutare come il nostro organismo compensa le richieste di sangue;
Un metodo semplice e alla portata di tutti per conoscere la propria frequenza cardiaca è misurare i battiti cardiaci al polso manualmente. In pochi semplici passi è possibile imparare a farlo:
- Assicurati di essere a riposo almeno da 10 minuti, di non aver assunto stimolanti come la caffeina e di essere in uno stato emotivo calmo e tranquillo. Il mattino, appena svegli, è il momento migliore.
- Rivolgi il palmo della tua mano non dominante verso l’alto, piega leggermente il gomito in modo da renderlo raggiungibile dall’altra mano.
- Trova il polso arterioso, posiziona indice e medio in una zona compresa tra la base del pollice e l’incavo formato tra l’osso marginale del polso e i tendini centrali, esercita una lieve pressione (non esagerare!) dovresti sentire una pulsazione. Se non senti nulla prova a spostare di pochi millimetri la posizione, se ancora nulla prova a invertire le mani.
- Prendi confidenza con la sensazione della pulsazione, rappresenta l’attività di pompa del cuore che spinge il sangue in tutto l’albero cardiocircolatorio.
- Con l’ausilio di un orologio conta il numero di pulsazioni in un minuto, il valore rilevato corrisponde alla tua frequenza cardiaca a riposo. Se hai fretta, puoi limitarti a rilevare le pulsazioni che riesci a contare in 30 secondi e poi moltiplica per due, avrai una stima approssimativa della tua frequenza cardiaca.
- Rileva la tua frequenza a riposo ogni giorno per più giorni alla settimana, e sempre allo stesso orario (magari appena svegli) per segnarli in un diario dei parametri vitali, se le frequenza variano eccessivamente o non sono comprese nei range dei valori normali allora sarà il caso di farlo presente al tuo medico.
N.B. se volete valutare la frequenza cardiaca durante l’attività fisica il nostro consiglio è quello di utilizzare un cardiofrequenzimetro o un dispositivo indossabile come i moderni smartwatch perché un errata valutazione della FC potrebbe portarvi a sottovalutare le vostre condizioni o peggio.
Per rilevare la frequenza cardiaca sotto sforzo la procedura è uguale a quanto già visto a riposo, con la sola differenza che la misureremo durante l’attività (se ciò non impedisce una rilevazione corretta e sicura) o immediatamente appena smesso. Può essere utile misurare la frequenza cardiaca di recupero, a 1, a 2 e a 10 minuti dopo aver smesso di fare attività fisica.
Un recupero rapido della frequenza cardiaca nei minuti successivi e il raggiungimento di valore prossimo a quello di riposo dopo i 10 minuti, può essere un’indicatore di salute cardiovascolare o di un’efficace attività sportiva. Valori eccessivamente sostenuti anche a riposo dovrebbero essere valutati immediatamente dal proprio medico.
Quando la frequenza cardiaca dovrebbe farci preoccupare?
La prima cosa da valutare è se la misurazione è stata corretta e senza errori, se non avete alcun dubbio allora alcuni dei casi in cui è necessario contattare il proprio medico sono:
- una frequenza troppo bassa o troppo alta a riposo secondo la propria età. Ad esempio in un adulto di 50 anni non sportivo, appena sveglio, una frequenza cardiaca sotto i 50 o sopra i 90 bpm;
- se la frequenza cardiaca presenta un ritmo irregolare;
- se durante l’attività fisica non troppo impegnativa si raggiungono velocemente frequenze cardiache vicine alla frequenza cardiaca massima, il numero di battiti cardiaci massimi raggiungibili in base all’età (formula semplice: 220-età);
- se dopo l’attività fisica, e dopo più di 10 minuti di riposo, persistono per molto tempo frequenza cardiache elevate rispetto alla propria frequenza basale;
- se all’aumentare della frequenza cardiaca insorge anche dolore toracico.
E, per concludere, è necessario rivolgersi quanto prima al proprio medico per valutare se vi sono patologie cardiache sottostanti o meno, in tutti quei casi in cui si rileva un’alterazione non giustificata della frequenza cardiaca.
Autore: Dario Tobruk
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Per approfondire:
Come misurare la pressione arteriosa: procedura e valori normali
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