Incendio ospedale di Tivoli, un infermiere: “Rubinetti antincendio senz’acqua e niente luci d’emergenza”

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L’incendio scoppiato la notte dell’Immacolata all’ospedale di Tivoli, che ha causato la morte di tre pazienti e ha di fatto reso il nosocomio inagibile (200 degenti sono stati trasferiti nelle altre strutture del territorio), seguita a far discutere e a generare riflessioni sulle condizioni reali in cui versa la nostra sanità.


Secondo quanto riportato da un infermiere che era ricoverato nella struttura al momento del rogo (VEDI Agenzia DIRE), forse c’è stato qualcosa che non ha funzionato nel sistema antincendio: «Le porte antincendio hanno lasciato passare tanto fumo tossico, al quarto piano ci siamo dovuti mettere le mascherine e mettere in sicurezza gli allettati. Nei rubinetti antincendio non c’è mai stata una goccia d’acqua.


L’unica via di fuga dell’ala nuova è una scala di otto piani senza una luce di emergenza al buio. Hanno fatto scendere un centinaio di pazienti, molti allettati. Il personale sanitario, i vigili del fuoco, le ambulanze e anche la gente comune, volontari, sono stati eccezionali con quel freddo».


Il presidente del Gimbe, Nino Cartabellotta, punta il dito su «l’imponente definanziamento» della nostra sanità pubblica: «Se nel 2010 la spesa sanitaria pubblica pro-capite era pari alla media dei Paesi europei, nel 2022 abbiamo raggiunto un gap di oltre 830 euro a testa, ovvero circa 48 miliardi».


E ancora: «Il Sistema sanitario nazionale è stato istituito nel 1978 per tutelare un diritto costituzionale. Il suo progressivo indebolimento, oltre a ledere tale diritto, può generare tragedie come quella di Tivoli» (VEDI Open).


Ci si augurava una reale e netta inversione di tendenza con l’attuale Governo. Eppure, almeno fino a tre giorni fa, il ministro Schillaci (anche piuttosto stizzito) era impegnato a tessere le lodi dei grandi investimenti effettuati finora e non voleva sentir parlare di depotenziamento della sanità:«Parliamo di 3 miliardi, quelli messi in bilancio per il 2024 e i 2,3 della legge 2023, in tutto 5,3. Quindi non mi si dica che il governo vuole depotenziare la sanità pubblica. Questa è la prima volta, dopo oltre un decennio, che si incrementano le risorse…» (VEDI articolo Schillaci sullo sciopero di medici e infermieri: “Proteste esagerate, il Governo ha fatto tanto”).

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Alessio Biondino

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