“Infermiera aggredita? Hanno fatto bene, a mio figlio hanno dato un codice bianco e ha dovuto pagare il ticket”

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Continuano le aggressioni ai danni degli infermieri italiani, come testimonia l’escalation di violenza verificatasi in questi giorni di festa (VEDI articolo A Natale siamo tutti più buoni? Non con gli infermieri: escalation di aggressioni).


E intanto che tutti siamo indignati per le tristi e sconvolgenti immagini dell’infermiera di pronto soccorso presa a pugni in faccia a Castellammare (VEDI) e trascinata per i capelli, con naso rotto, labbro tumefatto e dente spezzato, continuano ad arrivare conferme di quanto il problema, grave e indegno per un paese civile, sia soprattutto culturale.


Durante la trasmissione televisiva “La vita in diretta” (Rai Uno) di oggi, 5 gennaio 2024, si è verificato un episodio agghiacciante ed emblematico: mentre il giornalista intervistava l’infermiera che ha subito l’animalesca aggressione di cui sopra, che rispondeva alle domande con ancora i segni di quel traumatizzante turno di lavoro, una signora di passaggio davanti all’ospedale ha gridato nei confronti della professionista: «Hanno fatto bene a menarvi, a mio figlio hanno dato un codice bianco e ha dovuto sborsare 25 euro per il ticket».


Meglio non commentare. Meglio. Ma quanto è lontano il tempo degli “eroi”… Quello in cui ogni infermiere, almeno per un po’ di tempo, magari mentre saltava la fila al supermercato e tutti lo guardavano in cagnesco, ha sperato che le cose potessero davvero cambiare. Che un riconoscimento vero, economico e sociale, fosse finalmente alle porte. Macché!


Il sindacato degli infermieri Nursing Up, tramite una nuova nota del presidente nazionale De Palma, invoca interventi drastici per contrastare il fenomeno: «Chiediamo immediatamente l’intervento dell’esercito in realtà come l’Asl Napoli 1 e l’Asl Napoli 3, oppure ospedali a prova di bomba come il San Camillo e il Sant’Andrea di Roma.Chiediamo alla premier Meloni, così come avvenuto per il progetto Strade Sicure, di portare i militari all’interno degli ospedali. Siamo ad un punto di non ritorno. Serve immediatamente la presenza dell’esercito».

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Alessio Biondino

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