Infermiera lavora soli 5 giorni in un anno: “promossa” con aumento di stipendio

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È bufera su una professionista sanitaria siciliana. Come riportato da diverse testate (VEDI Ansa), questa avrebbe ottenuto una promozione con un aumento di stipendio a partire da gennaio 2021, che prevede anche un bel po’ di arretrati per tutto l’anno precedente.

Soli 5 giorni di lavoro effettivi nel 2020

Qual’è il problema? L’infermiera, nel 2020, quindi in piena pandemia Covid, avrebbe lavorato solo 5 giorni perché in distacco sindacale a Messina. Ma, nonostante ciò, avrebbe comunque ottenuto una valutazione positiva che per lei ha significato la progressione economica orizzontale.

I sindacati Uil, Cgil e Fials, sotto la costante pressione degli infermieri che per tutto l’anno sono invece stati in prima linea, hanno presentato un esposto all’assessorato regionale alla Salute chiedendo una indagine ispettiva nell’Asp.

Meritocrazia e presenza effettiva

Già, perché la Progressione economica di cui sopra viene riconosciuta ai dipendenti pubblici “attraverso criteri di meritocrazia, legati alla effettiva presenza sul lavoro ed alla valutazione positiva da parte del dirigente responsabile del servizio, che attesta che il lavoratore ha partecipato al raggiungimento della performance nella propria unità operativa”.

Perciò “appare veramente singolare che una sindacalista, che riveste funzioni apicali, in un noto sindacato confederale, con soli 5 giorni di presenza effettiva nell’anno 2020, presso il Poliambulatorio di Villafranca Tirrena dell’Asp di Messina, abbia ottenuto inspiegabilmente una valutazione positiva da parte del proprio dirigente  denunciano i sindacalisti.

Molti lavoratori scavalcati

Che proseguono: “Guarda caso nella stesura della prima graduatoria, il punteggio attribuito era zero, invece, successivamente, in maniera inspiegabile, compare una scheda di valutazione positiva, che ha comportato l’inserimento nella graduatoria della sindacalista, con l’attribuzione della Peo con decorrenza degli arretrati da gennaio 2021, scavalcando moltissimi lavoratori, che hanno svolto la loro attività, specie in un momento particolarmente difficile a causa dell’esplosione della pandemia covid-19”.

In conclusione, Uil, Cgil e Fials sottolineano che “Se il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta venisse a conoscenza di tale episodio, sicuramente, ne avrebbe ben da dire, ai dirigenti sindacali.

Ma l’organismo indipendente di valutazione, che tra l’altro ha il compito di controllare la performance individuale dei lavoratori, non doveva controllare tutte le schede di valutazione?”

L’Asp: “L’infermiera ha tutti i requisiti”

L’Asp messinese, nella persona del commissario Bernardo Alagna, ha risposto che la polemica è nata a causa di una faida tra sindacati e che “per l’ufficio competente la persona in questione aveva i requisiti necessari”.

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Alessio Biondino

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