Sarebbe stata accoltellata con un taglierino alla coscia mentre lavorava e, secondo quanto raccontato da Tutto Notizie, dopo essere stata medicata avrebbe poi dovuto completare il proprio turno di lavoro a causa della carenza di personale.
La disavventura, che fa riflettere su quanto la carenza di personale sanitario generi dinamiche malsane per cui il benessere psicofisico dei lavoratori viene all’ultimo posto, arriverebbe dal Canada.
La vittima dell’increscioso episodio, da quanto si apprende, avrebbe affidato ai social uno sfogo anonimo per raccontare l’accaduto: «Sono un’infermiera. Dopo il diploma, mi hanno chiamata a lavorare in un ospedale psichiatrico per mancanza cronica di staff.
Non avevo mai lavorato in un ambiente simile, avrei dovuto rifiutare ma essendo alle prime armi sentivo quel bisogno di aiutare i colleghi in difficoltà. Un giorno mi chiedono di prendere gli effetti personale di un paziente, appena tornato da una giornata di permesso, e di chiuderli in cassaforte. Mentre mi consegnava portafogli, chiavi e sigarette, noto che in mano aveva qualcosa, che provava a nascondere. Pochi istanti dopo, mi accoltella alla coscia: era un taglierino.
Arriva la security, il paziente viene rinchiuso, io vengo trasportata al Pronto Soccorso, dove mi applicano una decina di punti di sutura. Per fortuna ho delle gambe abbastanza muscolose e non mi ha colpito né vene né arterie.
Dopo che esco dal Pronto Soccorso, salgo per parlarne con il mio capo. Mi chiede se è tutto OK,io rispondo che non provo tanto dolore, ma che sono sotto shock. Lei mi chiede di finire il turno, perché mancava personale. Questo è il modo in cui trattano gli infermieri: il paziente non è mai stato arrestato».
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