Infermiere discriminato perché gay, l’avvocato denuncia: «I testimoni hanno ritrattato»

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Il caso dell’infermiere omosessuale discriminato è un esempio doloroso di discriminazione professionale e sessuale che ha colpito un individuo in un ambiente di lavoro sanitario. La vicenda, che ha avuto inizio nell’aprile del 2020, è segnata da una serie di episodi preoccupanti e comportamenti discriminatori nei confronti dell’infermiere.

L’infermiere ha dovuto affrontare una serie di commenti offensivi e discriminatori da parte del primario del reparto e della caposala facente funzioni (VEDI articolo La denuncia di un infermiere gay: “Chiedo regole, vengo chiamato ric*****e da caposala e primario”).


Questi commenti denigratori includevano frasi come “Dobbiamo metterlo fuori dal reparto”, “il ricchione se ne deve andare via da qua”, e “devo costringerlo a cambiare reparto”. Queste dichiarazioni sono state riportate da diversi testimoni e hanno portato l’infermiere a formalizzare una denuncia nei confronti dei responsabili della discriminazione.

La situazione si è ulteriormente complicata con il protrarsi della discriminazione e la richiesta dell’infermiere di migliorare le condizioni di lavoro e garantire la sicurezza nel reparto, specialmente a causa della pandemia di COVID-19. L’infermiere ha subito aggressioni fisiche, tra cui una che ha provocato la rottura del setto nasale, e si è trovato isolato dai suoi colleghi.


Nonostante la denuncia e la lista di testimoni presentata dalla difesa dell’infermiere, sembra che non siano stati sentiti tutti i testimoni e alcuni di quelli ascoltati avrebbero ritrattato le loro testimonianze (VEDI Il Mattino).Tuttavia, il procuratore aveva dichiarato che le testimonianze sarebbero state confermate in dibattimento.

Nonostante l’intervento di organizzazioni come l’Arcigay e dei sindacati, sembra che la situazione non sia stata risolta in modo soddisfacente per l’infermiere discriminato.


A questo punto, la difesa dell’infermiere è pronta a intervenire in sede civile per chiedere il risarcimento dei danni patiti dal suo assistito. La vicenda evidenzia la necessità di affrontare seriamente il problema della discriminazione sessuale e professionale nei luoghi di lavoro e di assicurare che chiunque sia vittima di tale discriminazione possa ottenere giustizia e riparazione per i danni subiti.

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Alessio Biondino

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