Infermiere militare e civile: convegno 6 Dicembre a Perugia

Scarica PDF Stampa

L’infermiere militare è il professionista sanitario responsabile dell’assistenza infermieristica generale impiegato nelle quattro Forze Armate e nelle Forze di Polizia.

In italia sono oltre 3500 nei diversi ambiti di impiego:

  • attività ordinarie proprie del SSN a supporto del personale militare e dei civili;
  • supporto e assistenza nelle attività di pubblica sicurezza;
  • soccorso alle popolazioni vittime di calamità naturali;
  • supporto alle popolazioni e ai contingenti schierati nei teatri operatvi all’estero.

Nell’assolvimento dei due ruoli (militare/polizia e infermiere) essi devono unire alle peculiari doti professionali tutte le più spiccate virtù militari.

Gli infermieri militari sono impegnati, oltre che negli Organi sanitari centrali e periferici sul territorio nazionale, nelle operazioni di supporto alla pace (enforcing, building, keeping) in tutte le principali aree di crisi del mondo, dall’Africa ai Balcani, dal Medio Oriente all’Asia, in contesti strategici diversi e in attività assistenziali sia ospedaliere che territoriali.

Infermiere Militare: Evento del 6 Dicembre a Perugia

L’Associazione ASSODIPRO da sempre al fianco dell’infermieristica militare ritenendola una figura strategica per il raggiungimento degli obiettivi di salute che il Paese intende raggiungere, in collaborazione con la FNOPI e con l’Organizzazione Euromil propone una giornata di studio e di confronto da realizzare nell’ambito del convegno “L’Infermiere militare e civile: sinergie per un duplice uso sistemico della professione” in programma il 6 dicembre a Perugia. Il termine “civile” è utilizzato nel senso di Infermieri impiegati oltre che nel SSN, nel privato e liberi professionisti; tutti chiamati ad intervenire in caso di calamità ed emergenze straordinarie.

Scarica la locandina del convegno

Il tema legato all’impiego dell’infermiere militare è di grande attualità in quanto si è assistito, negli ultimi anni, ad un crescente uso dello strumento sanitario militare nazionale nei compiti previsti nella “quarta missione” delle Forze Armate (le prime tre missioni più prettamente militari riguardano la difesa dello Stato, degli spazi europei ed atlantici e il contributo alla pace internazionale), in quanto concorre alla salvaguardia delle libere istituzioni e svolge compiti specifici in circostanze di pubblica calamità e in altri casi di straordinaria necessità ed urgenza.

Per affrontare al meglio le emergenze che possono minacciare la salute dei cittadini occorre che la Sanità militare e il SSN condividano nei tempi non di crisi, in modo predeterminato e sistemico le buone pratiche assistenziali (approccio nazionale multi-dimensionale). Con un tale tipo di approccio viene sviluppata la resilienza organizzativa e professionale per far fronte alle emergenze su larga scala.

Anche la North Atlantic Treaty Organization (NATO), ribadendo l’importanza della resilienza come risposta sistemica, ha obbligato i Paesi che ne fanno parte ad abbracciare una politica volta ad assicurare all’estero livelli di cura paragonabili alla migliore pratica medico-assistenziale erogata in Patria.

infermiere militare - nato for medical support

Le energie profuse per realizzare un livello di integrazione completo tra l’infermieristica civile e quella militare, pur salvaguardando le peculiarità operative specifiche dei Comparti di provenienza, sono un investimento importante per garantire cooperazione organizzativa, condivisione delle buone pratiche assistenziali, continuità delle cure e razionalizzazione delle risorse utilizzate.

È stato ritenuto opportuno aprire la partecipazione all’evento a tutte le figure sanitarie presenti nel comparto militare in quanto fermamente convinti dell’importanza del fatto che gli attori chiamati ad intervenire nelle emergenze debbano riflettere assieme per stabilire le strategie migliori per affrontarle in modo razionale ed efficace. Per essere pronti nel momento del bisogno, è fondamentale considerare l’attività di impiego quotidiana come una palestra in cui vengono condivise le buone pratiche assistenziali e in cui si creano le sinergie necessarie per raggiungere il comune obiettivo: la salvaguardia della salute dei cittadini.

Antonio Gentile

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento