Infermieri ad Abu Dhabi, stipendi fino a 6000 euro netti al mese

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Non solo Arabia Saudita (VEDI): negli ultimi tempi anche Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, è emersa come una destinazione allettante per gli infermieri italiani in cerca di opportunità di lavoro migliori.

Secondo quanto riportato da Antonio De Palma, presidente di Nursing Up, la città offre un salario base mensile netto di 3.400 euro (che con i vari benefit può arrivare a 6000!) e alloggio gratuito per coloro che sono disposti a trasferirsi nel Medio Oriente. Questa situazione sta facendo emergere la possibilità di un significativo esodo di operatori sanitari italiani verso questa regione.


Foad Aodi, presidente dell’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (Amsi), ha confermato l’aumento delle “disponibilità” da parte di professionisti italiani a trasferirsi ad Abu Dhabi, in particolare provenienti dalle regioni della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia-Romagna. Tuttavia, è importante notare che la disponibilità non garantisce necessariamente che tutti partiranno, ma la promessa di condizioni di lavoro favorevoli, inclusa l’assistenza per l’integrazione delle loro famiglie nella nuova realtà socio-culturale, rende difficile dire di no a queste opportunità.


Un dato interessante che emerge dalle ricerche di Nursing Up è che gli infermieri italiani sono altamente richiesti nel Medio Oriente, superando addirittura i colleghi tedeschi e francesi. Questa richiesta è dovuta non solo alla loro solida formazione di base e competenze professionali, ma anche alle loro qualità umane e al carisma che li contraddistingue.

Le condizioni offerte ad Abu Dhabi sono notevolmente diverse da quelle in Italia, dove gli infermieri affrontano stipendi di poco più di 1.500 euro al mese, turni massacranti, carenza di personale e il rischio quotidiano di violenze.


Questo fenomeno evidenzia una disparità significativa tra le condizioni lavorative e la remunerazione degli infermieri in Italia e in paesi come gli Emirati Arabi Uniti, che investono circa il 10% del loro PIL nella sanità. La situazione in Italia è in forte contrasto, con la sanità nazionale al collasso e la necessità di investimenti urgenti.

Il presidente di Nursing Up esprime il suo disappunto nel constatare che l’Italia continua a formare eccellenze nel settore sanitario solo per vederle emigrare, mentre il Ministero della Salute sta cercando di rimpiazzarle con professionisti stranieri che non hanno la stessa formazione.

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Alessio Biondino

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