Infermieri: da “eroi” della pandemia a “zavorre” col contratto in scadenza

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La pandemia ha trasformato gli infermieri da eroi, in prima linea contro il virus negli avamposti (a volte poco sicuri e improvvisati) del sistema sanitario, a vere e proprie “zavorre” di cui doversi liberare. Già, perché dopo essere stati il baluardo che ha impedito al sistema di collassare, alla fine dell’emergenza in molti (nonostante le carenze!) Si sono ritrovati e si ritrovano tuttora ad affrontare un futuro incerto come “lavoratori a scadenza” (VEDI La Gazzetta del Mezzogiorno).


L’Azienda sanitaria di Potenza (Asp), che ha annunciato un ampio piano di assunzioni, ha tralasciato un significativo numero di operatori precari, gettando un velo di silenzio sulla loro possibile stabilizzazione. Questa situazione è estremamente preoccupante poiché, a partire dal primo ottobre e fino alla fine di dicembre, è previsto un doloroso programma di cessazione dei contratti a tempo determinato.

Questo coinvolgerà ventuno infermieri, che perderanno il loro lavoro entro la fine di settembre, e altri quattordici entro la fine di dicembre. Trentacinque “eroi” a casa entro la fine dell’anno, quindi.


Come sottolineano Giuliana Scarano e Sandra Guglielmi della Fp Cgil di Potenza e Raffaele Pisani della Uil Fpl del capoluogo lucano: «Un percorso che la nuova direzione generale della Asp ha affermato di dover inevitabilmente intraprendere in considerazione del tetto di spesa sul personale, ma che, a nostro parere, non guarda al futuro e, soprattutto, non tiene conto di una serie di promesse fatte in primis dalla Regione Basilicata, ai tanti professionisti che attendevano risposte da anni.

Era stato lo stesso assessore regionale alla Sanità, Francesco Fanelli ad affermare che nessun operatore che aveva prestato la sua professionalità durante il Covid sarebbe uscito dal sistema».

Eh, le promesse

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Alessio Biondino

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