Infermieri introvabili? «Occorre lavorare sulla motivazione, serve passione»

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In un’intervista pubblicata da Il Giorno, in cui tanto per cambiare si è introdotto l’argomento infermieristica parlando di “missione” (VEDI), il direttore del Dipartimento di Medicina e Innovazione Tecnologica dell’Università dell’Insubria, Giulio Carcano, si è espresso sulle recenti parole dell’assessore al welfare della Regione Lombardia (VEDI articolo Bertolaso: “Prenderemo infermieri da Africa, Sud America e li formeremo”. Gli Opi: “Non siamo stati coinvolti”


A specifica domanda sul fatto che, come dichiarato da Bertolaso, dovremmo tutti abituarci a infermieri del Sud del mondo nelle corsie dei nostri ospedali, Carcano ha risposto: «Il nostro interesse è dal punto di vista accademico. L’università dell’Insubria ha stipulato con tre atenei del Paraguay e del Perù per favorire lo scambio di studenti, sul modello dell’Erasmus.


Non è stato semplice armonizzare i due percorsi di studi perché alcuni di questi corsi di laurea durano cinque anni, mentre da noi sono sviluppati in tre, per questo abbiamo puntato su un’esperienza di tirocinio professionale per offrire ai ragazzi la possibilità di confrontarsi con le diversità dei nostri sistemi sanitari, anche dal punto di vista normativo».


L’obiettivo, come ammesso da Carcano, è che molti di loro si fermino poi a lavorare in Italia, sostituendo così i professionisti italiani che invece fuggono a gambe levar verso la Svizzera: «Il nostro compito è cercare di formarli nel modo migliore, attraverso un percorso di studi che poi prosegue anche dopo la laurea con i corsi di aggiornamento. Se vogliamo è un modo per tenerli legati a noi.


La remunerazione è un incentivo importante, ma non può essere l’unico, esiste anche la qualità dell’ambiente di lavoro. In provincia di Varese siamo fortunati, abbiamo dei buoni ospedali, ma non si può nascondere che ci sono delle specializzazioni, ad esempio l’Emergenza-Urgenza, in cui oggi si fa fatica a reperire personale».


Come risolvere l’annoso problema? Carcano conclude: «Migliorando le condizioni di vita e di lavoro, ad esempio nel caso delle nostre province di confine cercando di avvicinare gli stipendi con la remunerazione Svizzera.


Ci sono dei provvedimenti nella Finanziaria e in passato si è parlato anche di zone economiche speciali, ma soprattutto occorre lavorare sulla motivazione di chi si avvicina a questa professione. Occorre avere una forte volontà per scegliere di diventare infermieri, dopo il Covid abbiamo avuto un’impennata di iscrizioni sulla scia dell’emozione, adesso sono un po’ calate.


Chi sceglie di fare l’infermiere, proprio come il medico, non finisce mai di studiare ed è responsabile con il lavoro della salute e in certi casi la vita del paziente. Per questo occorre passione».

Buona Festa dei lavoratori agli infermieri e a tutti gli operatori sanitari!

Alessio Biondino

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