“Infermieri necrofori? Ennesimo schiaffo in faccia alla professione”

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L’imbarazzante questione degli “infermieri becchini” abruzzesi (VEDI articolo “Chieti, mancano i necrofori: gli infermieri devono trasportare le salme!”) sta facendo parecchio discutere. E sulla triste parentesi, l’ennesima riguardante il magico mondo degli infermieri italiani, il presidente nazionale del sindacato Nursing Up (Antonio De Palma) ha voluto esprimere tutto il suo sdegno. Riportiamo qui per intero il suo nuovo comunicato.


«Siamo di fronte all’ennesimo schiaffo in pieno volto, ad una nuova umiliazione nei confronti dei nostri operatori sanitari che va denunciata a gran voce e che va raccontata senza mezzi termini ai media. 

Una nuova triste dimostrazione, e non ne avevamo certo bisogno, di come le Regioni stiano drammaticamente contribuendo a “spingere nel baratro”  professioni come le nostre che, giorno dopo giorno, stanno sempre più perdendo di appeal agli occhi della collettività. 

Non bastano le violenze consumate ogni giorno nelle corsie, non bastano retribuzioni tra le le più basse d’Europa: gli infermieri italiani sono alle prese, ancora una volta, con la grave piaga del demansionamento che, nonostante accorati appelli e manifestazioni di protesta da parte di sindacati come il nostro, non ancora conosce la parola fine.


Siamo arrabbiati e indignati per quanto sta accadendo in Abruzzo, presso la direzione ospedaliera di Chieti-Ortona: la vicenda ci viene confermata dai nostri referenti regionali che si sono già attivati per scrivere ai vertici della sanità regionale e richiedere il tempestivo annullamento di una disposizione operativa a dir poco inquietante, e che ci vedrà costretti, in caso di inerzia, a richiedere l’intervento della Magistratura.

Dopo gli infermieri autisti e centralinisti nell’Usl Toscana Nord Ovest, qui ci troviamo addirittura di fronte ad un ordine di servizio con il quale il personale sanitario, e quindi gli infermieri abruzzesi, in primis,  verrebbero costretti a mettersi a disposizione, per trasportare le salme all’obitorio, causa la grave carenza di personale, e questo fino a quando l’azienda non deciderà, bontà sua, chissà se e quando, non meglio precisati “provvedimenti di competenza”. 


Insomma, se mancano i necrofori, qualsiasi sanitario può essere chiamato a trasportare le salme verso l’obitorio.

E chi, se non gli infermieri, talvolta gli unici presenti nei reparti, soprattutto di notte, possono essere chiamati a tappare le falle e ed essere addirittura obbligati a svolgere tali attività mediante un ordine di servizio, che beninteso nulla hanno a che vedere con il loro ruolo e competenze?

C’è realmente da rimanere allibiti. Quando abbiamo appreso dei contenuti della disposizione della direzione sanitaria dell’Asl Chieti-Ortona non ci volevamo credere: e la misura adesso è davvero colma. 

Qualcuno continua a dimenticare che gli infermieri, le ostetriche e gli altri sanitari sono professionisti laureati e le loro competenze rappresentano le fondamenta di un sistema, che i nostri operatori continuano a sorreggere sulle proprie spalle. 


Un capitale umano da cui ripartire, su cui investire, con cui ricostruire e non certo da “affossare” con demansionamenti che non possono, non devono diventare una triste abitudine, in un’Italia dove la carenza di personale è una costante organizzativa.

E’ per questa ragione che il nostro sindacato, da tempo, offrendo il proprio supporto anche legale, chiede ai colleghi di tutta Italia di denunciare quanto accade nelle aziende sanitarie e di non lasciare che tutto questo finisca sommerso dal silenzio. 

Non possiamo essere i tappabuchi di nessuno! Nè autisti né centralinisti, tanto meno addetti al trasposto della salme! Certe Regioni devono smetterla di relegarci al ruolo di ultimi della classe

Se hanno bisogno di necrofori, allora li assumano, e con urgenza!

Meritiamo rispetto e lo meritiamo una volta per tutte. 

Certo è, che se l’azienda sanitaria non si ravvede, porteremo noi le carte in tribunale».

Infermiere – Manuale per i concorsi e la formazione

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L’infermiere

Il manuale, giunto alla X edizione, costituisce un completo e indispensabile strumento di preparazione sia ai concorsi pubblici sia all’esercizio della professione di infermiere. Con un taglio teorico-pratico affronta in modo ampio ed esaustivo tutte le problematiche presenti. La prima parte concettuale ricostruisce l’organizzazione del mercato sanitario e affronta gli elementi tipici del processo di professionalizzazione dell’infermiere, a seguito delle novità della Legge Lorenzin n. 3/2018. La stessa parte evidenzia gli aspetti innovativi della professione avendo cura di offrire al lettore un’ampia panoramica sulle teorie del Nursing e l’utilizzo dei nuovi strumenti operativi. Al termine di ogni capitolo, test di verifica e risposte commentate permettono di verificare il grado di preparazione raggiunto e di allenarsi in vista delle prove concorsuali. La seconda parte applicativa prevede l’adozione di casi clinici quale strumento di attuazione della teoria alle procedure tipiche dell’assistenza infermieristica di base, specialistica e pre e post procedure diagnostiche, presentandosi come un validissimo supporto tecnico e metodologico all’esercizio della professione. Il manuale risulta essere uno strumento prezioso sia per lo studente sia per chi già opera nelle strutture sanitarie, in quanto offre al lettore la possibilità di valutare passo a passo le conoscenze acquisite attraverso la risoluzione dei test di verifica presenti alla fine di ogni capitolo e l’analisi motivata delle risposte. Nella sezione online su www.maggiolieditore.it, accessibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume, saranno disponibili eventuali aggiornamenti normativi.   Cristina FabbriLaurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche. Laureata in Sociologia, Professore a contratto di Infermieristica, Università degli Studi di Bologna, corso di Laurea in Infermieristica-Cesena. Dirigente Professioni sanitarie Direzione Infermieristica e Tecnica Azienda USL Romagna, ambito Ravenna.Marilena MontaltiInfermiere, Dottoressa in Scienze infermieristiche e ostetriche. Master II livello in Ricerca clinica ed epidemiologia, prof. a.c. C. di Laurea in infermieristica, Università di Bologna. Responsabile Infermieristico Dipartimento Internistico, Azienda della Romagna Ambito di Rimini.

Marilena Montalti, Cristina Fabbri | Maggioli Editore 2020

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(immagine volutamente provocatoria)

Alessio Biondino