La Giornata Mondiale dell’Igiene delle mani è oggi 5 maggio

Redazione 05/05/21
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Oggi 5 maggio, è la Giornata Mondiale dell’Igiene delle mani. Promossa dal 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, questa ricorrenza ha il preciso scopo di ricordare a tutto il mondo quanto sia fondamentale lavarsi le mani. Un gesto così semplice, che necessita solo di un po’ di formazione, previene milioni di infezioni e di morti, soprattutto in un periodo così delicato come quello che stiamo vivendo.

Lavare le mani salva delle vite. Questo è il razionale per il messaggio che l’OMS sta promuovendo con la campagna SAVE LIVES: Clean Your Hands.

Questa semplice procedura è sempre più consigliata, soprattutto in ambito ospedaliero e assistenziale, in quanto impedisce la propagazione di malattie infettive severe come le infezioni correlate all’assistenza.

Il fatto che sia proprio l’atto di assistenza ad essere causa di infezioni, in particolare modo quando non si rispettano semplici regole di igiene delle mani, è un vero e proprio paradosso sanitario.

Quando e come lavare le mani?

La procedura per lavare le mani è molto semplice e in questo articolo è spiegato come  farlo. Non è necessario nemmeno predisporre di ingenti risorse visto che al più serve soltanto un po’ di sapone e acqua, o al massimo della soluzione igienizzante per le mani. Ma quando è necessario farlo? Il sito salute.gov ci elenca una serie di situazione in cui è importante lavarsi le mani:

  • Prima
    • di toccarsi occhi/naso/bocca (per es., per fumare, usare lenti a contatto, lavare i denti, etc.)
    • di mangiare
    • di assumere farmaci o somministrare farmaci ad altri
  • Prima e dopo
    • aver maneggiato alimenti, soprattutto se crudi
    • aver usato i servizi igienici,
    • aver medicato o toccato una ferita
    • aver cambiato il pannolino di un bambino
    • aver toccato una persona malata
    • aver toccato un animale
  • Dopo
    • aver frequentato luoghi pubblici (negozio, ambulatorio, stazione, palestra, scuola, cinema, bus, ufficio, etc.) e, in generale, appena si rientra in casa
    • aver maneggiato la spazzatura
    • aver utilizzato soldi
    • aver toccato altre persone.

E’ buona abitudine, inoltre, tossire/starnutire nella piega del gomito, per evitare di contaminare le mani con cui successivamente si possono trasmettere i propri microrganismi (toccando ad esempio il cellulare, la maniglia di una porta, etc.).

Infine, si raccomanda di utilizzare fazzoletti monouso per soffiare il naso, possibilmente eco-sostenibili, e di smaltirli nei rifiuti, e lavarsi le mani, subito dopo l’uso.

Infermieri fondamentali per sostenere la causa

A maggior ragione, è l’infermiere a dover sua questa causa: le infezioni correlate all’assistenza sono contratte dal 5-8% dei pazienti ricoverati in ospedale, e generalmente queste infezioni sono molto difficili da sradicare in quanto l’ambiente ospedaliero è palestra e selettore dei batteri più resistenti ai trattamenti farmacologici.

L’OMS riconosce nel concetto di “clean care” ovvero cure pulite una delle maggiori sfide future e attuali in quanto almeno metà di queste infezioni potrebbero essere facilmente evitate, ed è proprio negli infermieri e in tutto il resto del personale assistenziale che si può riconoscere il ruolo fondamentale per sconfiggere questa piaga.

 

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