Laccio emostatico al braccio per impedire la diffusione del vaccino. No-vax rischia il braccio

Dario Tobruk 02/01/22
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Ha dell’incredibile, se non fosse che il 2021 ci ha abituati al peggio, la storia raccontata da un medico via Twitter. Dal racconto diffuso via Social un no-vax pare abbia usato un laccio emostatico sopra e sotto il sito di inoculazione per impedire la diffusione del vaccino anti-Covid.

Presentatosi spontaneamente in pronto soccorso con gravi debilitazioni funzionali del braccio, il paziente riluttante è stato operato e ora rischia di rimanere invalido.

Laccio emostatico al braccio per impedire la diffusione del vaccino. No-vax ora rischia l’invalidità

Secondo alcune ricostruzioni sul social e riportate da Fanpage.it, l’intenzione del no-vax era quello di impedire che il vaccino somministrato continuasse a circolare nel suo corpo dopo l’inoculamento avvenuto due gironi prima.

È successo ad un no-vax in Emilia Romagna che al pronto soccorso si presenta lo scorso 30 dicembre con una grave cianosi e probabile necrosi tissutale dell’arto, raccontando, sotto interrogazione anamnestica, di aver seguito dei consigli da un medico su internet.


Gli aspetti giuridici dei vaccini

La necessità di dare una risposta a una infezione sconosciuta ha portato a una contrazione dei tempi di sperimentazione precedenti alla messa in commercio che ha suscitato qualche interrogativo, per non parlare della logica impossibilità di conoscere possibili effetti negativi a lungo termine.

Questo volume intende fare chiarezza, per quanto possibile, sulle questioni più discusse in merito alla somministrazione dei vaccini, analizzando aspetti sanitari, medico – legali e professionali, anche in termini di responsabilità.

Gli aspetti giuridici dei vaccini

La necessità di dare una risposta a una infezione sconosciuta ha portato a una contrazione dei tempi di sperimentazione precedenti alla messa in commercio che ha suscitato qualche interrogativo, per non parlare della logica impossibilità di conoscere possibili effetti negativi a lungo termine. Il presente lavoro intende fare chiarezza, per quanto possibile, sulle questioni più discusse in merito alla somministrazione dei vaccini, analizzando aspetti sanitari, medico – legali e professionali, anche in termini di responsabilità.   Fabio M. DonelliSpecialista in Ortopedia e Traumatologia, Medicina Legale e delle Assicurazioni e in Medicina dello Sport. Profes­sore a contratto presso l’Università degli Studi di Milano nel Dipartimento di Scienze Biomediche e docente presso l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Già docente nella scuola di Medicina dello Sport dell’Uni­versità di Brescia, già professore a contratto in Traumatologia Forense presso l’Università degli Studi di Bologna e tutor in Ortopedia e Traumatologia nel corso di laurea in Medicina Legale presso l’Università degli Studi di Siena. Responsabile della formazione per l’Associazione Italiana Traumatologia e Ortopedia Geriatrica. Promotore e coordinatore scientifico di corsi in ambito ortogeriatrico, ortopedico-traumatologico e medico-legale.Mario GabbrielliSpecialista in Medicina Legale. Già Professore Associato in Medicina Legale presso la Università di Roma La Sapienza. Professore ordinario di Medicina Legale presso la Università di Siena. Già direttore della UOC Me­dicina Legale nella Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Direttore della Scuola di Specializzazione in Me­dicina Legale dell’Università di Siena, membro del Comitato Etico della Area Vasta Toscana Sud, Membro del Comitato Regionale Valutazione Sinistri della Regione Toscana, autore di 190 pubblicazioni.Con i contributi di: Maria Grazia Cusi, Matteo Benvenuti, Tommaso Candelori, Giulia Nucci, Anna Coluccia, Giacomo Gualtieri, Daniele Capano, Isabella Mercurio, Gianni Gori Savellini, Claudia Gandolfo.

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Il tweet ormai virale è del medico Claudio Luca Biasi che racconta “Paziente che si presenta in pronto soccorso con braccio nero e occlusione omerale. Interrogato spiega che si è vaccinato due giorni fa per lavorare, ma intendeva evitare che il vaccino entrasse nel corpo e, seguendo consigli medico internet, ha tenuto laccio emostatico sopra e sotto sito inoculo“.

In un secondo tweet continua il racconto: “ora ha sofferenza nervosa dell’ulnare, è stato operato per riaprire vaso e probabilmente residuerà parziale invalidità. Un genio!“.

 


Le soluzioni creative ed estreme dei no-vax

Le soluzioni estreme dei riluttanti al vaccino sembrano assomigliarsi un po’ tutte tra loro per creatività. Abbiamo recentemente raccontato il caso del dentista piemontese che si è presentato all’hub vaccinale con una protesi di silicone?

Sembra che l’ex-medico stia tentando di ritornare sui suoi passi e ripulire la sua reputazione. Le ultime dichiarazioni fatte su La7 dal dentista no-vax da Giletti:  “La mia era solo una protesta. Non volevo vaccinarmi, ma non ho mai detto che il vaccino è veleno. Volevo si creasse un po’ di audience

Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)

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Dario Tobruk

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