Lavorare in Inghilterra come infermiere: 5 passi fondamentali

Un’esperienza lavorativa in Inghilterra è una decisione importante, 5 passi sono fondamentali per decretarne il successo

Sara Isopi 28/10/19
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Ma da dove iniziare quando si decide di andare a lavorare in Inghilterra come Infermiere? Vediamo 5 passi fondamentali.

Lavorare in Inghilterra come infermiere: 5 passi fondamentali

Avete pensato almeno una volta di andare a lavorare in Inghilterra come infermiere? Alla base di questo pensiero potrebbe esserci per molti l’aspirazione di lavorare in un paese dove godere di maggior rispetto e di una adeguata retribuzione.

Alcuni maturano questa intenzione spinti dal desiderio di conoscere una nuova realtà sanitaria e una cultura diversa. I più arrivano a questa decisione per la mancanza di stabilità in Italia. Contratti umilianti e costante demansionamento sono purtroppo frequenti nelle realtà sanitarie italiane.

1. Chiarire obiettivi e motivazioni

Il solo desiderio di partire probabilmente da solo non basta. Vi siete decisi ad andare a lavorare in Inghilterra come infermiere, ma è importante chiedersi il perché.

Avere ben presenti i propri obiettivi, professionali e personali, aiuterà a orientarsi nell’infinità di offerte per chi vuole lavorare in Inghilterra come infermiere. È bene anche fissare le proprie priorità a livello personale, perché non tutte le città inglesi sono uguali. Infatti, non tutte offrono le stesse opportunità, sia in termini di vita sociale che di crescita professionale.

Inoltre, i primi periodi saranno difficili, inutile negarlo. Sarete alle prese con una lingua e una cultura di cui ancora non  conoscete i codici. I vostri obiettivi e le vostre motivazioni saranno validi alleati per aiutarvi a superare i momenti più duri. È una lezione antica, che le parole di Seneca sintetizzano in maniera perfetta:

Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuole approdare.

2. Trovare un’agenzia di recruitment affidabile

A meno che non abbiate già una certa fluidità nella lingua parlata, rivolgersi a un’agenzia di recruitment offre diversi vantaggi a chi vuole lavorare in Inghilterra come infermiere. Queste agenzie guadagnano andando a caccia dei giusti candidati per conto degli ospedali che le ingaggiano.

Svolgeranno per voi una serie di pratiche burocratiche, che, all’inizio, quando non si padroneggia la lingua, risultano tutt’altro che facili. L’apertura del conto bancario, la ricerca dell’alloggio, le pratiche per il riconoscimento del titolo e per l’iscrizione all’albo professionale e l’ottenimento del codice di identificazione fiscale sono solo alcune delle cose che verranno svolte per voi. Ciò renderà più semplice il vostro primo inserimento lavorativo in Inghilterra.

Attenti, però, a sceglierle bene! Ricordate che stanno guadagnando sulle vostre teste. Cercate di ottenere la miglior assistenza possibile e di negoziare bene in anticipo i termini della vostra assunzione.

Infatti, concluse le pratiche burocratiche e messo piede in Inghilterra, quasi tutti i recruiter tenderanno a scomparire. Normalmente le agenzie che reclutano personale che vuole lavorare in Inghilterra come infermiere non vi offriranno corsi di lingua, non vi chiederanno soldi e non vi vincoleranno in alcun modo all’ospedale con cui firmerete il contratto.

In linea di massima dovrete pagare da soli, e direttamente al Nursing and Midwifery Council, le tasse per il riconoscimento del titolo. Se vi si chiedono soldi, fatevi sorgere un dubbio sull’affidabilità dell’agenzia a cui vi siete rivolti e verificatene la reputazione.

3. Scrivere un curriculum efficace in lingua inglese

Il vostro biglietto da visita, se volete lavorare in Inghilterra come infermiere, deve essere efficace. Deve seguire i canoni inglesi e non quelli italiani o europei. Le informazioni da inserire sono quelle in grado di attirare l’attenzione del recruiter, così da essere contattati e avere la possibilità di esprimere le vostre potenzialità.

È importante ricordare che nel mondo del lavoro inglese non verrete mai discriminati per sesso, età, appartenenza etnica. Informazioni come data di nascita, sesso e numero di figli non vanno quindi inseriti in un curriculum destinato all’Inghilterra.

Anche il formato europeo non è molto amato tra gli anglosassoni ed è bene prediligere altri template. L’attenzione alla grammatica e all’ortografia deve essere maniacale. Dimostrate già dal curriculum una buona competenza linguistica, perché vi aiuterà a superare la prima scrematura.

Per quel che riguarda la lunghezza vale il buon senso: se non siete dirigenti e ricercatori, probabilmente una o due pagine saranno sufficienti a far capire chi siete e a incuriosire il recruiter tanto da garantirvi un primo contatto telefonico.

4. Investire nella lingua inglese

Se avete deciso di lavorare in Inghilterra come infermiere, non aspettare di essere in Inghilterra per migliorare la vostra lingua. Ad oggi nel web ci sono moltissime risorse, gratuite e non, che ci consentono di far passi da gigante nell’apprendimento di una lingua straniera anche restando comodamente seduti sul divano di casa.

Infatti, se il vostro curriculum passerà la prima scrematura dovrete affrontare una prima intervista telefonica con l’agenzia di recruitment. Lo scopo di questa prima telefonata sarà proprio di valutare le vostre competenze linguistiche, oltre che le vostre motivazioni e ambizioni professionali. Dovete essere già in grado di capire e farvi capire.

Inoltre, una volta arrivati in ospedale il vostro livello di inglese dovrà essere già medio-alto. Gli attuali requisiti linguistici per gli infermieri che vogliono lavorare in Inghilterra sono elevati ed equivalgono attualmente a un C1 del quadro di riferimento europeo.

Il lavoro all’estero

Questo Manuale propone una chiave di lettura utile ad interpretare le disposizioni di legge, gli accordi e le convenzioni internazionali, riguardanti la complessa tematica dei lavoratori all’estero. Con oltre 300 domande e risposte sul rapporto di lavoro estero, il testo è il frutto di una raccolta ragionata e sistematica delle questioni più dibattute, derivanti dalle esigenze reali dei lettori del blog e forum di FISCOeTASSE, il portale di riferimento in materia fiscale. L’opera tiene conto degli incentivi fiscali riconosciuti ai lavoratori operanti all’estero che rientrano in Italia e del Decreto sull’applicazione delle retribuzioni convenzionali(pubblicato in G.U. del 18 gennaio 2018) e relative istruzioni operative, contenute nella Circolare Inps n. 16 del 29 gennaio 2018. LUIGI RODELLA Consulente del lavoro. Da oltre vent’anni si occupa della gestione del “rapporto di lavoro estero”, collaborando con Istituti di formazione alla redazione di pubblicazioni, all’attività di formazione e di consulenza sugli expatriates. In importante Gruppo industriale italiano, ha ricoperto il ruolo di Responsabile di “Amministrazione dirigenti e compensation”. Successivamente, come professionista, ha assistito Commissari governativi alla definizione di processi di ristrutturazione, che prevedevano la cessione e la ricollocazione dei lavoratori in esubero.

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Meno padroneggerete la lingua, più sarete in difficoltà. Più avanzerete nella conoscenza della lingua, maggiori saranno le vostre possibilità di far carriera.

5. Prepararsi ai colloqui

A meno che non siete fluenti nel parlare e nel capire la lingua inglese, si sconsiglia di improvvisare le interviste telefoniche con i recruiter o i colloqui di lavoro.

Nel primo contatto telefonico è probabile che vi venga chiesto chi siete, quali sono le vostre esperienze professionali, i motivi che vi spingono a voler lavorare in Inghilterra come infermiere e in quale ambito professionale vorreste svolgere la vostra attività. Cercate di prepararvi una risposta e abituatevi a ripeterla ad alta voce.

Se il vostro livello di inglese e le vostre risposte saranno valutate sufficienti, verrete preparati adeguatamente per il colloquio con il vostro futuro datore di lavoro. Quando non capite una domanda, non vergognatevi a chiedere di ripetere o di parlare più lentamente.

Però, se qualcosa andasse storto o se il vostro inglese non fosse ancora all’altezza, non prendetevela. Anzi! Ci sono moltissime agenzie che offrono lavoro, quindi non perdetevi d’animo! Piuttosto appuntatevi le domande che vi sono state fatte, migliorate le risposte che avevate preparato, continuate a impegnarvi nello studio di lingua e riprovate! Spesso saranno i recruiter stessi a consigliarvi come migliorare la lingua e a concedervi più tempo.

L’occasione che fa per voi aspetta solo di essere colta!

Quale altro passo considerate fondamentale per chi  vuole andare a lavorare come infermiere in Inghilterra? Consigliereste o sconsigliereste un’agenzia piuttosto che un’altra? E cosa vi hanno chiesto nei colloqui di lavoro in Inghilterra? Fatecelo sapere nei commenti!

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