L’infermiera italiana apparsa lo scorso anno sul New York Times: “Vado fiera della categoria che rappresento”

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Si chiama Monica Falocchi, è Coordinatrice infermieristica della rianimazione degli Spedali civili di Brescia e lo scorso anno (aprile 2020) è diventata ‘famosa’ in quanto una sua foto, col viso segnato dalla mascherina in piena emergenza Covid, fu pubblicata in prima pagina dal New York Times.

‘Vi è un malessere dei sanitari’

Oggi, 28 maggio, durante le commemorazioni sulla strage di Piazza Loggia, la collega è intervenuta parlando degli infermieri, dell’emergenza Covid e facendo un bilancio di questa infinita e devastante pandemia.

“I dati preoccupanti che abbiamo potuto vedere dimostrano il malessere dei sanitari, dati da non sottovalutare e da prendere in considerazione. Molti operatori vorrebbero cambiare lavoro, molti necessitano di cure” ha dichiarato in prossimità dell’evento, come riportato da Brescia Oggi.

‘Vado fiera della mia categoria’

Ed ha aggiunto: “Siamo consapevoli che questo anno di Covid non è stato un successo, ma vado fiera della categoria che rappresento. Il personale sanitario ospedaliero e del territorio ha fatto tutto ciò che era possibile e continua a farlo con professionalità ed umanità, nella speranza di vedere luce in fondo al tunnel”.

Luce in fondo al tunnel che, anche quest’anno, con l’arrivo della bella stagione, sembra intravedersi all’orizzonte. Sperando, stavolta, di non commettere i gravi errori che c’hanno fatto prendere sotto gamba la seconda ondata di questo maledetto Coronavirus.

‘Mi auguro senso di responsabilità da parte di tutti’

Un paio di settimane fa, nella giornata internazionale dell’Infermiere, la Falocchi aveva messo tutti in guardia in una intervista ad AdnKronos: “E’ passato più di un anno da quando abbiamo cominciato a fare i conti con la pandemia di Covid-19. Un anno pesante.

Mi auguro senso di responsabilità da parte di tutti nel non pensare che tutto sia finito. Spero si continui con comportamenti di buonsenso, proprio perché non è ancora finita. Gli ospedali non sono vuoti. Mi auguro che sia il comportamento responsabile a diffondersi come un virus, che così forse si potrà passare un’estate più leggera”.

‘Sono solo un volto che ne rappresenta tanti altri’

Per quanto riguarda la sua foto che, come prevedibile, non ha riscosso solo consensi, l’infermiera ha voluto sottolineare: Sono solo un volto che ne rappresenta tanti altri. Quella copertina ha avuto risvolti diversi: grandi soddisfazioni ma anche amarezze. Perché la visibilità non sempre è compresa. Io speravo che quell’immagine fosse un simbolo per tutti gli infermieri, non solo per me. Ma non sempre il messaggio passa”.

Autore: Alessio Biondino

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