Liste d’attesa: indagine Cittadinanzattiva

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Che le liste di attesa per le prestazioni sanitarie nel SSN siano lunghe, ormai è risaputo. Perfino il Governo è intervenuto recentemente sul tema con il Decreto della Salute per la riduzione delle liste di attesa.


Quale sia però l’impatto della digitalizzazione dei processi su questo particolare segmento, è meno noto. L’indagine online di Cittadinanzattiva, presentata lo scorso 6 giugno a Roma, è stata svolta con i residenti nella regione Lazio nel mese di aprile 2024.
Nel 2023, il 66% dei cittadini, fra quelli che hanno partecipato all’indagine, ha prenotato tramite CUP telefonico, il 30% si è recato di persona allo sportello, il 27% ha contattato telefonicamente la struttura prescelta, il 21% ha scelto la piattaforma online Recup; il 3% ha prenotato in farmacia.


In riferimento al servizio telefonico CUP, emerge un 17,4% di cittadini che ne lamenta disagi per il funzionamento in particolare perché deve attendere troppo per avere la risposta dell’operatore; riguardo invece la piattaforma online, oltre il 28% mette in evidenza che non tutte le prestazioni sono disponibili sulla stessa e dunque non è possibile prenotarle, e un 21% lamenta che la piattaforma sia complessa e lenta.


Rispetto alle modalità di prenotazione, oltre la metà degli intervistati dichiara che l’introduzione di ulteriori piattaforme per la prenotazione potrebbe consentire di migliorare la gestione delle liste di attesa.


“Alcune di queste criticità, a cominciare dal blocco delle liste di attesa e dalla difficoltà ad avere le prestazioni nei tempi giusti, sono affrontate nel Decreto sulle liste di attesa appena presentato in Consiglio dei Ministri. In particolare alcune misure – come l’obbligo per tutte le Regioni di dotarsi di Recup e la messa a disposizione negli stessi di tutte le agende di prenotazione sia delle strutture pubbliche che di quelle private accreditate, la messa a punto di una piattaforma nazionale per il monitoraggio delle liste di attesa, insieme al superamento del tetto di spesa per il personale – possono rappresentare un segnale di svolta per i cittadini”, dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva. “Ci preme sottolineare che nessuna riforma sostanziale può funzionare senza investimenti adeguati: la nostra proposta è che gli investimenti siano posti a carico del fondo sanitario con vincolo di utilizzo, che impegni cioè le Regioni a rendicontarne l’effettivo utilizzo. È importante infatti
che ci sia un impegno condiviso e responsabile da parte di tutti gli attori coinvolti nel governo delle liste di attesa. Da parte nostra vigileremo affinché le misure previste siano rispettate e siano presi i necessari provvedimenti, anche di tipo sanzionatorio, per rispettare i diritti dei cittadini”.


Risultati dell’indagine
Nel 2023 il 48,8% dei cittadini residenti nel Lazio dichiara di non aver ottenuto l’appuntamento per la prenotazione richiesta, il 70% ha sperimentato liste di attesa chiuse, oltre il 58% ha ottenuto visite ed esami con tempi superiori a quanto previsto dal codice di priorità indicato dal medico, il 38% si è dovuto spostare in un luogo lontano o difficile da raggiungere per ottenere la prestazione nei tempi giusti; e quasi il 29% ha ricevuto la proposta di effettuare la visita o l’esame nel canale intramurario.
A fronte degli ostacoli su indicati, il 41% circa ha svolto la prestazione a pagamento nel privato, il 21% ha accettato suo malgrado tempi e luoghi proposti dal servizio pubblico, poco più del 12% ha effettuato la prestazione in intramoenia. C’è un 7% che ha dichiarato di aver rinunciato a svolgere la visita o l’esame.


“Crediamo fondamentale che si proceda su due strade – afferma Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio – l’adeguamento e riorganizzazione del sistema Recup rispetto al quale la Regione Lazio ha attivato un percorso che può essere la giusta via per organizzare, monitorare e verificare la domanda/offerta di prestazioni; un rafforzamento del lavoro dell’Osservatorio regionale per il governo delle liste di attesa perché diventi sempre più luogo di confronto costante per monitorare, verificare e correggere, se necessario, azioni e programmi”.

Sara Sacco

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