Non si è fatto attendere molto il nuovo capitolo del tipico e avvincente sport nazionale, accantonato durante le fasi più buie della pandemia (il periodo degli “eroi”) per ovvi motivi, ma ora tornato prepotentemente in auge: malmenare gli infermieri che provano ad aiutarti.
Stavolta, dopo i recentissimi episodi fatti di coltellate in quel di Torino (VEDI), di pistole puntate in faccia a Napoli (VEDI) e di botte da orbi ad Agropoli (VEDI), l’infermiera di turno è stata presa a calci da una mamma che non voleva rispettare l’ordine di chiamata del pronto soccorso dell’Ospedale Pediatrico Santobono (Napoli).
Come raccontato dall’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, si sarebbe trattato di una «aggressione fisica e verbale», l’ennesima di questo 2022: «Una signora ha accompagnato la bambina con una bronchite asmatica ( 4º accesso) apparentemente in buone condizioni cliniche.
Pretendeva di bypassare il Triage ed entrare subito a visita. Mentre l’infermiera triagista le spiegava che non si poteva derogare dalla registrazione e dall’acquisizione dei parametri vitali la donna, inveendo e minacciando l’infermiera, si è intrufolata nel box visita che, in quel momento, era occupato da un altro paziente.
Raggiunta dall’infermiera triagista che, con molta calma, la invitava a completare prima tutte le procedure di Triage, si scagliava contro la stessa aggredendola fisicamente con calci. Solo l’intervento del personale di vigilanza ha evitato che l’infermiera subisse traumi maggiori.
Sono state allertate le forze dell’ordine che hanno identificato l’aggressore e condotto in caserma l’infermiera che ha voluto sporgere querela di parte. La stessa infermiera è stata successivamente medicata e refertata per un trauma contusivo all’arto inf sx con prognosi di 7 giorni».
Le istituzioni, che a quanto pare attendono ardentemente che ci scappi il morto per fare qualcosa di concreto (o forse non basterebbe nemmeno quello, chissà), rimangono colpevolmente immobili e silenti.