La denuncia, sui social (VEDI), è stata effettuata dal consigliere regionale sassarese Gianfranco Ganau (capogruppo Pd), ex sindaco di Sassari e medico cardiologo: «Guardia medica? È giunta notizia che il turno di Guardia medica ad Aritzo sia stato coperto da un infermiere, a seguito della carenza di medici.
Ci chiediamo chi ha autorizzato tale azione e se sia stata correttamente informata la popolazione, visto che l’infermiere non può fare diagnosi né prescrivere terapia. Pare tra l’altro che la retribuzione oraria riconosciutagli sia di gran lunga superiore a quella riconosciuta ai medici. Forse se si adeguassero le tariffe ci sarebbe una maggiore disponibilità di sanitari per coprire i turni.
La verità è che non c’è nessun governo nella sanità regionale e che la pseudo-riforma del centro destra ha creato solo un’instabilità del sistema con azioni di progressiva dequalificazione dei servizi (vedi medici a gettone nei pronto soccorso). Presenteremo un’interrogazione all’assessore alla Sanità per individuare le responsabilità di quanto denunciato».
La risposta del direttore generale dell’Asl 3 di Nuoro, Paolo Cannas, non si è fatta attendere e in una nota ha spiegato: «In riferimento ai recenti interventi postati sui social media, a seguito dell’avvio “sperimentale” dell’Infermiere di comunità (come da Decreto Ministeriale n. 77) nell’area distrettuale di Sorgono, la Direzione dell’ASL n. 3 di Nuoro comunica che il Servizio di Continuità Assistenziale deve essere certamente garantito e su questo la ASL sta continuando a investire tempo e risorse al fine di implementare il personale medico.
Altra cosa è, invece, la sperimentazione – voluta e concordata con l’Assessorato regionale alla Sanità – dell’Infermiere di Comunità. Sperimentazione di una figura peraltro prevista dal DM 77, che – insieme alla Teleassistenza e alla Telemedicina – fa parte di un progetto che prevede la presa in carico globale del paziente nel modello medicina di prossimità. Tale modello sperimentale prevede che vi siano più servizi nel territorio, che completano l’offerta sanitaria, ovvero:
la Teleassistenza, ossia il monitoraggio del comportamento di pazienti “fragili”, con una assistenza alle persone che vivono da sole e devono essere costantemente monitorate e seguite nei comportamenti e stili di vita;
la Telemedicina, che invece monitora a distanza i parametri vitali di particolari categorie di pazienti: a tal proposito l’ASL di Nuoro sta partendo con 400 pazienti affetti da scompenso cardiaco, ai quali sarà garantito questo servizio innovativo, capace anche di migliorare nettamente la qualità della vita;
infine gli infermieri di comunità, che completano una presa in carico moderna e funzionale sul territorio, ed effettuano un “triage” necessario per indirizzare il paziente.
Per quanto concerne i parametri della remunerazione di infermieri, medici o ingegneri che si occupano di questo progetto, sono quelli regolamentati dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. L’infermiere nella giornata di ieri ha semplicemente svolto il suo normale servizio di lavoro, nel proprio turno di attività, oggi rientrante anche nel progetto sperimentale che abbiamo attivato».
Ma le polemiche e le insinuazioni continuano.