Ieri, giovedì 12 gennaio, TG2 Post ha voluto fare il punto sulle continue aggressioni ai danni del personale sanitario italiano, di cui sono vittime soprattutto gli infermieri. Alla trasmissione (VEDI ESTRATTO) è intervenuta anche la presidente della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, Barbara Mangiacavalli.
La presidente ha voluto sottolineare come il triste fenomeno non sia caratteristico solo dei nostri pronto soccorso, perpetuamente in affanno a causa di diversi problemi. E che quello della violenza, tornato in auge dopo le fasi più difficili della pandemia, è solo un tema che “si aggiunge a una serie di problematiche che vive la professione infermieristica in questo momento in Italia”, ha spiegato Mangiacavalli.
“Una su tutte: quella delle carenze. Soffriamo di una forte carenza numerica strutturale di almeno 65.000 infermieri in tutte le strutture e questo peggiora una situazione di disagio organizzativo e di stress lavorativo”.
L’aggressione, tuttavia, è l’effetto di una serie di cause anche importanti che affondano le radici sicuramente in una serie di questioni tra cui i modelli organizzativi e una serie di mancate risposte che i cittadini hanno.
I bisogni dei cittadini la maggior parte delle volte non sono legati a situazioni di criticità vitali o a situazioni sanitarie importanti che consentono un sistema di triage con un accesso privilegiato alla struttura ospedaliera.
Sono altre le domande e i bisogni. Sono bisogni di ascolto, bisogni di presa in carico di situazioni complesse, sono bisogni spesso che sfiorano la sfera sociale, socioassistenziale e quindi si aspettano una risposta da un servizio, da una struttura che accanto a loro, sul territorio, oggi ancora non c’è” ha concluso la presidente.
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