Vi ricordate i continui ed accorati proclami dell’ex Ministro Speranza? Quelli del tipo “è giunto il momento di grandi investimenti”, “Abbiamo bisogno di più medici e più infermieri e abbiamo bisogno di trattarli meglio” e “dobbiamo mettere più risorse sul fondo sanitario nazionale”?
Ebbene… Col nuovo Governo, quello degli slogan in stile “la pacchia è finita”, la musica non sembra affatto cambiata. Il neo Ministro della Salute Orazio Schillaci, infatti, in questi giorni si è lasciato andare all’ennesima pseudo-promessa. Lo ha fatto durante un collegamento video ad un evento a Roma, che ha visto l’intervento anche del sottosegretario Gemmato.
“La pandemia nella sua tragicità ha messo la salute al centro dell’agenda politica ma anche economica e sociale, e oggi superata la fase emergenziale dobbiamo guardare oltre e lavorare per risolvere le criticità strutturali che l’emergenza ha portato alla luce” ha spiegato Schillaci.
Tutto ciò significa “ridurre le disparità territoriali nell’erogazione dei servizi, diminuire i tempi di attesa per l’erogazione di molte prestazioni, potenziare la prevenzione, rafforzare e valorizzare il personale del Ssn anche alla luce del potenziamento dell’assistenza territoriale”.
Ma non solo: per il Ministro “è importante che l’attenzione sulla salute resti alta e che le risorse siano adeguate per raggiungere i traguardi di efficienza, consapevoli del difficile momento che il Paese sta vivendo con la crisi energetica che mette in difficoltà famiglie e imprese”.
Dopodiché Schillaci ha parlato dell’importanza di attuare il Piano nazionale della Prevenzione, che si sta mettendo insieme il nuovo Piano sull’antibiotico resistenza e che si deve approntare anche un nuovo Piano nazionale vaccinale.
E infine, rispondendo a una domanda sui primi provvedimenti che vorrebbe fare nei primi 100 giorni di Governo, il Ministro si è lasciato andare a un roboante: “Vorrei che tutti gli operatori del Servizio sanitario nazionale che si sono sacrificati in questi 2 anni possano essere gratificati e poi agire sul Pnrr per trovare le soluzioni adeguate alle fragilità del sistema”.