Napoli, due infermiere picchiate da sette persone

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Ancora aggressioni ai danni del personale sanitario. Come denunciato dall’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, ieri sette persone avrebbero aggredito due infermiere e un’equipe del 118 presso il pronto soccorso di Villa dei Fiori (Acerra, Napoli).

I fatti, come racconta l’associazione, si sarebbero svolti in questo modo: «Sono le 15.00 quando al pronto soccorso di Villa dei Fiori di Acerra si presenta una famiglia di 7 persone con un ragazzo di 17 anni che lamenta dolore addominale e vomito.


Come nella maggior parte dei casi, la famiglia pretende la visita immediata, ma l’infermiere di triage li invita ad attendere… Scatta la violenza, in 7 entrano nel triage, aggrediscono 2 infermiere ed un equipaggio 118 che si trovava lì per il trasporto di un paziente.

Naturalmente tralasciamo i danni alla struttura ed alle apparecchiature.

I Barbari!


Non è più tempo di aspettare, serve la polizia subito! In tutti i pronto soccorso della regione campania! 
Anche perché le foto che ha avuto in esclusiva “nessuno tocchi Ippocrate” sono molto simili a quella della collega medico che hanno tentato di strangolare ad Udine… Da noi questa è la normalità (purtroppo)».


L’Azienda sanitaria locale Napoli 2, come riportato da Il Meridiano, ha espresso solidarietà agli infermieri aggrediti presso la struttura convenzionata, al grido di «sono fatti che non dovrebbero mai accadere». Speriamo che oltre a partorire commenti di un’ovvietà disarmante, chi di dovere agisca presto per stroncare il triste fenomeno.

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FORMATO CARTACEO

Guida al monitoraggio in Area Critica

Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera.Non può esistere area critica senza monitoraggio intensivo, che non serve tanto per curare quanto per fornire indicazioni necessarie ad agevolare la decisione assistenziale, clinica e diagnostico-terapeutica, perché rilevando continuamente i dati si possono ridurre rischi o complicanze cliniche.Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.Il monitoraggio è quindi l’attività “salvavita” che permette di fare la differenza nel riconoscere precocemente l’evento avverso e migliorare i risultati finali in termini di morbilità e mortalità.Riconosciuto come fondamentale, in questo contesto, il ruolo dell’infermiere, per precisione, accuratezza, abilità nell’uso della strumentazione, conoscenza e interpretazione dei parametri rilevati, questo volume è rivolto al professionista esperto, che mette alla prova nelle sue conoscenze e aggiorna nel suo lavoro quotidiano, fornendo interessanti spunti di riflessione, ma anche al “novizio”, a cui permette di comprendere e di utilizzare al meglio le modalità di monitoraggio.   A cura di:Gian Domenico Giusti, Infermiere presso Azienda Ospedaliero Universitaria di Perugia in UTI (Unità di Terapia Intensiva). Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Master I livello in Infermieristica in anestesia e terapia intensiva. Professore a contratto Università degli Studi di Perugia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.Maria Benetton, Infermiera presso Azienda ULSS 9 di Treviso. Tutor Corso di laurea in Infermieristica e Professore a contratto Università degli Studi di Padova. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.

a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | Maggioli Editore 2015

Alessio Biondino