Per i media anche i cani sono un po’ infermieri?

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Una bella e commovente storia è arrivata in questi giorni dagli Stati Uniti ed è stata divulgata da La Stampa (VEDI): Magnus, un cucciolone di Labrador beige buono e fedele, non si stacca mai dal suo proprietario che è ricoverato in ospedale.

L’uomo, Brian Benson, è stato portato in ospedale una decina di giorni fa a causa di un forte dolore al petto, a quanto pare dovuto a una grave forma di cardiomiopatia: «Mi mancava il respiro sono andato al pronto soccorso per farmi controllare» ha raccontato.


«Mi hanno trattenuto per tre giorni facendomi test e analisi di ogni genere e monitorando costantemente il mio cuore. I dottori hanno scoperto che la situazione è molto grave, il mio cuore è debole e batte molto più del dovuto.

Probabilmente tutto è correlato alla mia storia familiare di malattie cardiache e attacchi di cuore (soprattutto in giovane età). Anche se mi alleno da oltre 35 anni, mangio sano, ho corso la maratona di New York e sono estremamente fortunato per avere famiglia, tanti amici e ovviamente il mio Magnus».


E a proposito del suo cucciolone: «Trova sempre un modo per sostenermi, mi aiuta a rimanere calmo e rilassato. Ha persino fatto sorridere i dottori e le infermiere mentre eravamo lì. Il motivo per cui a Magnus è stato permesso di stare con me è perché è anche il mio cane guida addestrato. Sono molto grato di essere il padre di Magnus e di averlo nella mia vita» ha spiegato Brian.


Che ha poi concluso: «Per fortuna, a Magnus è stato permesso di stare con me 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Ha fatto esattamente quello che sa fare meglio: mantenermi tranquillo per distogliermi dalla situazione di salute in cui mi trovo attualmente. Sa quando è il momento di coccolarmi e quando giocare con me. Lo amo più di quanto lui saprà mai».

Tutto meraviglioso. Ma il motivo per cui, ancora una volta, la denominazione infermiere venga abusata in questo modo dai media italiani e ora addirittura associata ad un cane (con tutto il rispetto per il bravissimo Magnus) che coccola il suo padrone, ci gioca e gli dorme accanto, rimane un mistero.

Cosa diavolo c’entra quel labrador con gli infermieri? Possibile che non si legga mai il nome di altri professionisti o operatori sanitari associato a cose di questo tipo?


Possibile che tra colpevolizzazioni assurde (VEDI ARTICOLO: Neonato morto a Roma: “Tragica fatalità” per gli esperti, ma nel dubbio si colpevolizza l’infermiera), descrizioni dei professionisti dell’assistenza come di sguatteri o poco più (VEDI ARTICOLO: Per i media l’infermiere è davvero un INSERVIENTE…?) e imbarazzanti confusioni di ruoli (VEDI ARTICOLO: E i media continuano a parlare erroneamente di “infermiere ubriache”), partorire titoloni confondenti circa gli infermieri non passi mai di moda?

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Alessio Biondino