Dopo aver passato un autentico dicembre di fuoco, gli infermieri italiani si stanno rendendo conto che il gennaio del nuovo anno, con ogni probabilità, sarà addirittura peggiore.
Già, perché dopo le minacce, gli insulti, le botte e le coltellate del periodo natalizio, in questi primi giorni del 2023 i casi di violenza si stanno moltiplicando: tra infermieri che staccano dal turno di notte e trovano la propria auto senza ruote (VEDI), colleghi percossi senza pietà (VEDI), professioniste sbranate da utenti e parenti imbufaliti (VEDI) e addirittura prese per il collo e sbattute al muro (VEDI), le violenze e le vessazioni ai danni del personale infermieristico italiano seguitano ad essere all’ordine del giorno.
L’ultima triste parentesi, piuttosto emblematica e che fa riflettere sulla stima e sul profondo rispetto che molti cittadini purtroppo non nutrono nei confronti della categoria degli infermieri, si è verificata presso il pronto soccorso dell’ospedale civile Santa Maria degli Angeli (Pordenone).
Secondo la denuncia del sindacato Nursind, un paziente avrebbe sputato in faccia a un infermiere, gesto che è stato subito condannato dal vice presidente della Regione Riccardo Ricciardi (VEDI Telefriuli): “Non possiamo tollerare che chi dedica la vita a prendersi cura della nostra salute e a salvare vite umane, debba subire aggressioni, minacce e insulti.
Questo è solo l’ultimo di una lunga lista di casi simili. Non possiamo permettere che questo accada ancora. Non c’è alcuna giustificazione per la violenza nei loro confronti”.
Ma le botte e le umiliazioni, in tutta Italia, continuano senza sosta.