Prese a sputi e ombrellate infermiera: 57enne condannata

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Erano i primi giorni di marzo del 2020 quando L. A., 57enne di Vicenza, aggredì un’infermiera, coordinatrice del pronto soccorso dell’Ospedale San Bortolo, e una guardia giurata giunta per difenderla: minacce di morte, sputi e e tante ombrellate, che causarono all’uomo delle escoriazioni e alla professionista contusioni con ematomi agli arti inferiori, escoriazioni varie agli arti, contaminazione biologica e anche distorsione del rachide cervicale. La prognosi fu di dieci giorni per entrambi (VEDI Il Giornale di Vicenza).


L’esagitata, oggi difesa dall’avvocato Michele Carotta, fu accusata di lesioni personali aggravate dall’uso di un’arma (l’ombrello) e resistenza a pubblico ufficiale. Ed è di questi giorni la notizia della sua condanna: dopo il procedimento con rito abbreviato,  il giudice ha stabilito per lei una pena di sette mesi di carcere e il pagamento delle pene processuali.


Altresì, la virtuosa dell’ombrello dovrà risarcire i danni provocati a favore della parte civile (il tutto sarà quantificato in altra sede, anche se intanto il giudice ha stabilito una provvisionale immediata di 2.000 euro) ed è stata anche condannata alla rifusione in favore delle parti civili delle spese di costituzione, quantificate in 1.800 mila euro. La pena è stata sospesa.

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Alessio Biondino

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