Uno studio ricerca il legame che intercorre tra problemi di addormentamento e deterioramento cognitivo
Uno studio che ha coinvolto 2.496 persone adulte con età di almeno 51 anni, partito nel 2002, ha preso in esami i sintomi dell’insonnia e, a distanza di 14 anni nel 2016, i partecipanti sono stati rivalutati con un protocollo di valutazione cognitiva.
Quale legame tra problemi di addormentamento e deterioramento cognitivo?
I problemi di addormentamento nel tempo hanno predetto ed evidenziato una serie problemi: memoria episodica, funzione esecutiva, linguaggio, velocità di elaborazione e prestazioni visospaziali più poveri.
Quali sono i risultati evidenziati dallo studio?
Le persone coinvolte nello studio hanno riportato come problema principale sintomo delle difficoltà di addormentamento l’insonnia. In tutti i casi le maggiori difficoltà a cui l’insonnia porta sono legate a sintomi notturni: difficoltà ad addormentarsi, rimanere addormentati, svegliarsi regolarmente prima del previsto.
Sono stati evidenziati anche sintomi diurni che includono: affaticamento, sonnolenza, problemi di concentrazione, sensazione di depressione, stati ansiosi o di irritabilità, scarsa motivazione o poca energia.
Quanto evidenziato in termini di risultati è importante perché lo stato del sonno e i comportamenti assunti durante il sonno sono spesso modificabili. Questi risultati suggeriscono che uno screening regolare per i sintomi dell’insonnia, può aiutare a tracciare e identificare le persone con difficoltà ad addormentarsi in età adulta e che potrebbero essere a rischio di sviluppare disturbi cognitivi in età avanzata.
Sono comunque necessarie ulteriori ricerche sugli interventi da mettere in atto, per determinare se intervenire sui sintomi dell’insonnia può aiutare a prevenire o rallentare la progressione dei disturbi cognitivi in età avanzata.
Autore: Roberto Vacchi
Fonte scientifica:
- Afsara Zaheed, Adam Spira, Ronald Chervin, Laura Zahodne. 537 Sintomi di insonnia e successiva performance cognitiva negli anziani: i sintomi depressivi e le malattie vascolari sono mediatori? Dormire , 2021; 44 (Supplemento_2): A212 https://doi.org/10.1093/sleep/zsab072.535
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