Pronto il murales per “Lucianone” infermiere morto di Covid

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È stato realizzato su un muro esterno della stazione San Filippo Neri della linea Roma-Viterbo e presto verrà inaugurato ufficialmente: trattasi del murales in memoria di Luciano Quaglieri, chiamato “Lucianone” da colleghi e amici, infermiere di pronto soccorso dell’ospedale San Filippo Neri (Roma), morto di Coronavirus nel novembre del 2020.

La petizione

L’opera, chiesta con una petizione firmata da oltre 40.000 persone, illuminerà Roma col sorriso del compianto Luciano, un gigante buono alto più di due metri e ben voluto da tutti.

Come ricordava lo scorso anno il neurochirurgo Shahram Shekrat, uno dei colleghi che più si è battuto per la realizzazione del murales: “Il nostro Lucianone non ce l’ha fatta. Un gigante di più di due metri, uno degli angeli del San Filippo, intento a curare i pazienti e a proteggere con la sua imponenza i colleghi dai medesimi, è morto dopo aver contratto il Covid. Un dolore scellerato ci ha investito tutti”.

Sacrifici silenziosi

Nella petizione si legge: “Era un eroe come e più di tanti altri suoi colleghi. L’unico modo per legare per sempre il suo nome all’Ospedale per il quale ha lavorato, è quello di intitolargli ufficialmente un’ala del complesso ospedaliero. Luciano Quaglieri rimarrà nel cuore di tutti i suoi colleghi. Ma è necessario che il suo sacrificio sia reso noto a tutte le persone che entrano al San Filippo Neri. Non dimenticare chi, quotidianamente si sacrifica in silenzio per noi, vuol dire rompere quel silenzio e dimostrare la propria riconoscenza trasformando il luogo del sacrificio in un monumento”.

Autore: Alessio Biondino

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