È il momento del dolore, del cordoglio, del ricordo e delle immancabili riflessioni su ciò che è davvero importante in questa vita. E su quest’ultimo concetto Sinisa Mihajlovic, morto ieri a 53 anni dopo aver perso la sua durissima battaglia contro la leucemia mieloide acuta, non aveva dubbi: «La salute è tutto» spiegava lo scorso anno durante il Premio Internazionale Fair Play Menarini a Castiglion Fiorentino.
«Sembra una cosa dovuta e pensi che a te non succederà mai nulla di male», aveva continuato l’ex campione serbo. «Poi quando ti succede, capisci che nella vita conta solo la salute, il resto va in secondo piano. Purtroppo lo capisci quando ti ammali ed è troppo tardi. Allora sei hai la fortuna di guarire, capisci il vero valore della vita».
Durante quella giornata, oltre a essere premiato per la categoria “Sport e salute” proprio per la sua coraggiosa e stoica lotta contro la malattia, Sinisa divenne anche commissario tecnico della Nazionale degli Infermieri della Fnopi (VEDI), un’iniziativa a scopo benefico a cui l’allenatore partecipò con orgoglio ed entusiasmo.
E a proposito di salute… Per chi non le ricordasse, in quell’occasione le sue parole sugli infermieri italiani furono queste: “Io, nel mio piccolo, non mi dimentico degli infermieri. Questo è il mio ringraziamento per quello che hanno fatto per me e per quello che hanno fatto in generale. Con la pandemia hanno rischiato la vita, tanti sono morti. Ma nonostante tutto, non si sono mai risparmiati”.
Neanche noi infermieri ci dimenticheremo di te, del tuo esempio e della forza che hai trasmesso agli altri malati, caro campione. Riposa in pace.