Ragazzo colto da malore sul campo di calcio, il presidente Opi: “L’infermiere sul mezzo era addestrato per far fronte all’emergenza”

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Aveva accusato un malore sul campo dello stadio comunale di Campi Bisenzio (Firenze) durante la gara del campionato di Eccellenza tra Lanciotto Campi e Castelfiorentino, Alessio Falorni, calciatore 26enne. E purtroppo, giunto all’ospedale di Careggi in condizioni disperate, è deceduto.


Cosa è successo realmente, tra presunti ritardi dei mezzi di soccorso e la presunta assenza di un medico presso l’impianto, sarà la magistratura a chiarirlo (la famiglia ha presentato querela). Intanto, però, dopo l’imprescindibile manifestazione di cordoglio a familiari, colleghi e amici del ragazzo, è opportuno fare un po’ di chiarezza.


Ci ha provato David Nucci, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale di Firenze Pistoia: «Non entrando nella specificità degli accadimenti teniamo a richiamare l’attenzione sull’importanza di rendere disponibili durante tutti gli eventi sportivi e sul territorio apparecchi defibrillatori semi automatici e la presenza di operatori addestrati all’uso. Tali apparecchi sono e restano, come ampiamente dimostrato dalla letteratura, gli unici veri paracadute in situazioni come quella avvenuta, specie se uniti alla maggior rapidità possibile nell’utilizzo.


Nel caso di specie, senza entrare nel merito della presenza o meno di un medico nel corso della partita, sulla quale non abbiamo informazioni, intendiamo invece precisare che, nella fase successiva, ovvero dopo la chiamata al 112, risulta che il primo mezzo giunto sul posto lo abbia fatto in tempi congrui e che avesse, a bordo, un infermiere del sistema di emergenza territoriale addestrato e abilitato a fornire in autonomia tutta l’assistenza erogabile in ambiente extra ospedaliero in situazioni cliniche come quella che pare essere avvenuta. 


L’Ordine seguirà attentamente la vicenda nei suoi sviluppi, auspicando fin da ora che essa non sia utilizzata da nessuno per mettere in dubbio, in alcun modo, la competenza delle centinaia di infermieri che operano ogni giorno nel sistema di emergenza territoriale ma che, al contrario, possa essere di stimolo perché si mettano in atto tutto i correttivi necessari per garantire un soccorso sempre più efficace» ha concluso Nucci.

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Alessio Biondino

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