Intervenuto urante l’ultimo Consiglio nazionale dell’anno della FNOPI, il Ministro della Salute Orazio Schillaci si è rivolto così ai presidenti degli Ordini provinciali delle professioni infermieristiche: «Conosco bene l’impegno dei professionisti che voi qui rappresentate e le tante difficoltà organizzative ed economiche esistenti.
Siamo in un momento storico non facile, che dopo la fase più acuta della pandemia, deve affrontare anche il problema della guerra in Ucraina e la crisi energetica. Ma c’è attenzione da parte del Governo per il mondo sanitario e per il Ssn che tanto ha dato e che da anni soffre di un costante definanziamento.
Siamo assolutamente disponibili a un confronto, ad ascoltare e capire le esigenze che la presidente Mangiacavalli mi ha già rappresentato e abbiamo la forte volontà di incentivare chi per il Ssn ha dato e dà tanto. Parlo di gratificazione non solo economica, di cui c’è bisogno perché i professionisti italiani guadagnano molto meno dei loro colleghi europei, ma anche in termini di motivazione e di attrattività, grazie a una migliore organizzazione del lavoro.
Ci sono aspetti urgenti come quello dell’emergenza-urgenza. Ma la grande sfida è anche quella di ridisegnare l’assistenza del territorio che qui voi rappresentate. È la sfida più importante che ci poniamo: proprio la pandemia ha dimostrato da un lato la vostra dedizione al sistema e il vostro impegno; dall’altro la debolezza di questo segmento del Ssn».
Trattasi delle solite rassicurazioni e delle immancabili promesse da parte della politica, studiate ad arte per prendere tempo? Vedremo… Di sicuro, caro Ministro, noi professionisti dell’assistenza alla persona siamo un po’ stanchi di essere accostati a concetti come «dedizione al sistema». Vogliamo fatti. Concreti. Subito. O avrete delle belle gatte da pelare, in sanità, senza infermieri…