Fino al 31 dicembre dell’anno in corso, i medici e gli infermieri italiani potranno ancora beneficiare di uno “scudo penale”: la loro responsabilità per omicidio colposo e lesione personale, infatti, grazie alla riforma che sarà guidata dalle indicazioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio e da una commissione di esperti, sarà limitata solo ai casi di colpa grave.
Il provvedimento (VEDI La Legge Per Tutti), approvato dal Governo e che ricorda le misure adottate durante l’incubo Covid, rappresenta senza dubbio il primo step verso una riforma più ampia della responsabilità in ambito sanitario, prevista per il prossimo anno, che vuole alleggerire la pressione giudiziaria sul personale sanitario (ogni anno ci sono circa 35.000 cause giudiziarie, di cui la maggior parte si conclude con un bel nulla di fatto).
Il fine della misura, inserita nel Decreto Milleproroghe, è quello di diminuire il costo annuo della medicina difensiva per il nostro SSN (si parla di un costo superiore agli 11 miliardi!), il “prezzo” delle assicurazioni professionali e magari di permettere ai professionisti di lavorare e decidere con maggiore serenità.
Lo “scudo” vuole rendere le professioni sanitarie (soprattutto quella medica) più sicure e meno esposte a rischi legali ingiustificati e limitanti per i lavoratori, anche alla luce del fatto che la grave carenza di personale, le condizioni di lavoro spesso imbarazzanti, le scarse risorse disponibili, i contesti organizzativi a dir poco antichi e tutte le altre potenziali cause di “errore”, non cambieranno a breve termine.
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