Sempre più infermieri italiani all’estero, ecco il perché. Schiacciati dalla pressante crisi economica e non solo che imperversa nei paesi del sud-est europa, molti dei professionisti sanitari che si sono formati in questi stati decidono o sembrano essere costretti ad emigrare verso altre destinazioni. Noi di dimensioneinfermiere abbiamo raccontato in varie occasioni delle difficoltà di queste scelte e della loro intima complessità. Un riferimento questo alla condizione di circa
550 mila lavoratori che negli ultimi dieci anni si mossi all’interno dell’area Schengen. Certamente apprezzabile la possibilità di far fronte alle difficoltà interne al proprio paese muovendosi di conseguenza, meno apprezzabile
è la necessità di farlo perché costretti dalla mancanza di lavoro.
In particolare risulta che tra questi, i professionisti che più si muovono all’interno dell’UE sono i medici (114.000) e gli infermieri (121.000), per un fattore emigratorio che, come già sopra menzionato, coinvolge personale sanitario proveniente dall’Est e dal Sud Europa verso i paesi del Nord.
Assolutamente in linea con quanto sopra espresso è il richiamo alla posizione dei lavoratori della sanità in Italia, nell’ultimo decennio oltre 31.000 dottori e infermieri hanno lasciato l’Italia per lavorare altrove, ovvero il 53% del totale dei professionisti emigrati secondo le mete preferite sono Regno Unito, Belgio e Svizzera.
Interessante anche il riferimento alla spesa pro capite per la sanità che cambia notevolmente da paese a paese, in particolare si registrano grandi differenze considerando che in Lussemburgo si aggira sui sei mila euro a persona ed in Romania sugli ottocento euro, mentre in Italia la media è di 2.400 euro. I numeri ci permettono quindi di dare una prima significativa spiegazione al continuo flusso migratorio verso altri paesi, ma ovviamente c’è di più, molti lamentano, infatti, la mancanza di meritocrazia e la conseguente impossibilità di ambire a condizioni lavorative migliori.
Le possibilità ad esempio che in Inghilterra un’infermiere diventi il direttore amministrativo di un’azienda sanitaria pubblica sono molto più elevate che in Italia, migliore è anche la gestione amministrativa delle strutture e maggiori sono le possibilità di trovare lavoro.
Per ciò che attiene al setttore degli investimenti pubblici nella sanità a vincere il confronto tra le varie realtà europee è di sicuro la Germania ma è sorprendete come gran parte dei propri dottori emigri verso la Svizzera,che certamente appare molto più remunerativa. Lo stesso vale per i medici svedesi. Gli italiani preferiscono la Svizzera e la Germania, i rumeni la Germania e il Regno Unito, i polacchi la Norvegia e il Regno Unito e così via.
Spesa sanitaria pro capite
Riportiamo di seguito stralci delle interviste, molto differenti sul piano della esperienza vissuta, a due infermiere italiane emigrate in Inghilterra:
Intervista a Milena: da anni infermiera in Inghilterra
“Sono venuta in Inghilterra con l’idea di riscattarmi, in Italia mi sono sentita sempre sottovalutata, le mie ambizioni di crescita si sono sempre scontrate con un sistema scarsamente meritocratico, o comunque che predilige far selezione solo sulla base di test che poco hanno a che vedere con la vera conoscenza della materia sanitaria e molto con varie discipline. Io volevo specializzarmi ed ho fatto il test per la specialista di infermieristica a Catania…”
Mobbing e Razzismo in Inghilterra: Marika racconta la sua esperienza di lavoro negativa.
“Io sono stata catapultata dentro quella struttura pubblica praticamente senza conoscere nulla di quel sistema. Non mi hanno dato gli strumenti per migliorare il mio livello di inglese, le tre settimane in totale di training e affiancamento non possono assolutamente colmare un gap così evidente. L’interesse vero di queste agenzie è buttarti nella mischia senza avere la minima cura del tuo futuro…”