Somministrò Talofen senza prescrizione e la paziente morì, infermiere condannato

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Un infermiere di Ravenna, accusato di esercizio abusivo di professione medica e di morte come conseguenza di altro reato, è stato condannato a due anni e dieci mesi di reclusione (la Procura aveva chiesto tre anni e mezzo) e a un risarcimento (da quantificare, la questione è stata rimandata al giudice civile).

Come riportato da diversi quotidiani locali il professionista, mentre era di turno nel reparto di lungodegenza dell’ospedale di Cervia nella la notte tra il 25 e il 26 settembre 2016, avrebbe iniettato dei farmaci sedativi a una degente 67enne con problemi di insonnia, ma senza che alcun medico glieli avesse prescritti.


Fatto sta che di lì a poche ore la paziente è deceduta e, come poi emerso dall’autopsia, quella somministrazione sarebbe stata individuata come chiara concausa di morte (la donna soffriva di varie patologie).

I sospetti degli inquirenti si sono concentrati sull’infermiere grazie alla testimonianza di una sua collega, secondo cui egli inoculò alla signora prima del Diazepam e poi anche del Talofen (individuato come responsabile del decesso).


L’imputato ha sempre negato di essere responsabile di quella morte, ipotizzando che la 67enne deceduta potesse avere avuto con sé dei farmaci sedativi o che altri gliele avessero somministrate. Tanto che il suo legale, Massimo Martini, ha già annunciato che depositerà ricorso alla Corte D’Appello.

AddText 03 09 10.20.05

Infermiere – Manuale per i concorsi e la formazione

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L’infermiere

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Marilena Montalti, Cristina Fabbri | Maggioli Editore 2020

Alessio Biondino