Sondaggio: un italiano su due è insoddisfatto della sanità

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Il servizio sanitario nazionale italiano è al centro di una crescente insoddisfazione tra la popolazione, come evidenziato da un sondaggio condotto da SWG per conto del sindacato degli infermieri Nursind. I dati rivelano che la metà degli italiani è insoddisfatta del servizio sanitario nazionale (SSN) e che la stessa percentuale chiede un maggiore investimento di risorse in questo settore cruciale. Questo risultato non dovrebbe sorprendere, considerando le persistenti sfide legate alle liste d’attesa, che rappresentano una delle problematiche più gravi del sistema sanitario italiano.


Il segretario nazionale del sindacato Nursind, Andrea Bottega, osserva (VEDI Lo Spiffero) che il bisogno di una sanità efficiente è la principale richiesta della popolazione, addirittura superiore all’aumento dei prezzi, nonostante l’inflazione. Questo dovrebbe essere un segnale chiaro per il governo e il parlamento nell’elaborare la legge di Bilancio.

È interessante notare che la richiesta di maggiori risorse per la sanità proviene principalmente dal Nord-Ovest del Paese, un’area geografica che esprime anche il più alto livello di apprezzamento per la professionalità del personale infermieristico.


Tuttavia, il sondaggio mostra che solo il 39% degli intervistati apprezza i servizi offerti dalla sanità pubblica, anche se medici e infermieri sono considerati competenti, impegnati e rispettosi nei confronti dei pazienti. La valutazione scende quando si tratta di giudicare la capacità di ascoltare le esigenze dei pazienti e fornire loro supporto morale.

Il segretario Bottega sottolinea l’importanza di riconoscere l’enorme sforzo compiuto dagli operatori sanitari per far fronte a tutte le sfide, nonostante la carenza di personale infermieristico, una realtà ben conosciuta e temuta dai cittadini. L’86% del campione crede che negli ospedali manchi personale infermieristico, e per l’81% di loro, questi operatori sono oberati di lavoro. Il 71% ritiene che siano anche sottopagati.


La preoccupazione per la possibile privatizzazione del servizio sanitario nazionale è alta, con il 78% delle persone che temono che ciò possa accadere in futuro. Inoltre, il 79% è preoccupato dalla crescente carenza di infermieri. Questi dati dimostrano quanto la popolazione sia avanti rispetto alla politica in merito alle problematiche della sanità. La richiesta unanime è quella di investire immediatamente risorse per affrontare l’emergenza del personale, in quanto è fondamentale garantire una forza lavoro adeguata per il futuro, anche considerando il calo delle iscrizioni ai corsi universitari di infermieristica, un ulteriore segnale di allarme.

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Alessio Biondino

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