Speranza: “Più risorse per il SSN, è la lezione del Covid”

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Al meeting di Rimini, durante il Talk ‘Il cambiamento possibile. La Sanità oltre il Covid’, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha continuato a elargire lo stucchevole ritornello che oramai accompagna da tempo le sue uscite pubbliche: bisogna investire in Sanità.

I grandi investimenti

È passato più di un anno da quel suo memorabile (o forse no) “dobbiamo chiudere la stagione dei tagli e aprire una e di grandi investimenti” (VEDI) e quasi sei mesi dal suo roboante “Abbiamo bisogno di più medici e più infermieri e abbiamo bisogno di trattarli meglio” (VEDI), ma… Il Ministro seguita instancabilmente a fare proclami in tal senso.

Più risorse

In quel di Rimini, infatti, ancora una volta, Speranza è stato chiarissimo: Il Sars-Cov2 “ci ha insegnato alcune cose. Papa Francesco disse ‘Peggio di questa crisi, è il rischio di sprecarla’. Noi dobbiamo mettere più risorse sul fondo sanitario nazionale e negli ultimi dieci anni abbiamo messo 124 miliardi, una media periodica di 3,3 miliardi l’anno”.

Un nemico insidioso

Il Coronavirus non è ancora alle spalle, anche se grazie a lui abbiamo una forza che non avevamo prima: la campagna di vaccinazione e gli antivirali. Ma ‘oltre il Covid’ non significa che il virus sia evaporato. Ci vuole cautela, prudenza e piedi per terra. In questi tre anni abbiamo visto che il Covid è un nemico insidioso e la battaglia non è ancora vinta” ha spiegato il ministro.

Un passo in avanti

Che ha poi continuato, parlando di Casa della Salute e Casa della Comunità: “La prima era esistita solo in poche regioni in ambito essenzialmente sanitario. La casa della comunità rappresenta, invece, un passo avanti: è un luogo di presa in carico anche sociale.

In Italia a livello amministrativo l’ambito sociale e quello sanitario sono quasi sempre divisi. Nella vita delle persone, invece, sono due pezzi della stessa medaglia, ma dove c’è un problema sociale arriva spesso un problema sanitario e viceversa. La Casa della Comunità è il luogo di prima assunzione dei problemi sociali e sanitari. Un luogo di prossimità”.

La riforma sospesa

Sulla riforma dei MMG annunciata dal Governo Draghi: “La figura del medico di famiglia è essenziale e irrinunciabile nel nostro Sistema sanitario nazionale. Nell’ultimo discorso in Parlamento, Draghi aveva annunciato una riforma, che sarebbe arrivata di lì a poche settimane, per valorizzare questa figura di prossimità essenziale.

Sono oltre 40mila i medici di base. Noi abbiamo provato a intervenire in un punto specifico di debolezza: tra il lavoro del medico di medicina generale e il resto del Sistema sanitario nazionale c’è troppa separatezza in alcuni casi.

Su questo punto c’era già stato un confronto con i sindacati, l’Ordine e le Regioni. Mi auguro che qualsiasi governo arriverà dopo potrà portare avanti questa riforma che è importante”.

L’imbuto

Infine, Speranza ha concluso parlando del problema dei giovani laureati in Medicina rimasti senza borsa di specializzazione: “L’anno scorso sono state portate a 17.400 le borse il triplo di tre anni fa e il doppio di due anni fa. Non esiste più l’imbuto formativo, che era uno spreco enorme”.

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