Da oggi, 1 Novembre 2022, l’obbligo vaccinale contro il Covid non esiste più per medici, infermieri e per gli altri operatori sanitari. Il personale “no vax” o semplicemente dubbioso circa l’immunizzazione forzata contro il Sars-Cov2 sarà quindi gradualmente reintegrato.
Si è fatta anche chiarezza, dopo i dubbi dei giorni scorsi (VEDI), circa l’utilizzo delle mascherine nei luoghi di cura: queste rimarranno obbligatorie nelle strutture ospedaliere e nelle RSA almeno fino al prossimo 31 dicembre.
Ciò è riportato in un unico decreto legge che riunisce i primi provvedimenti decisi dal Consiglio dei Ministri in materia di Covid, riforma della giustizia (rinviata al 30 dicembre) e anche contrasto ai “rave party” (reclusione fino a 6 anni e multe fino a 10.000 euro).
“È un decreto che per me ha anche valore simbolico” ha precisato la presidente Meloni in conferenza stampa, riferendosi soprattutto alla questione ergastolo ostativo, “la cui abolizione era tra le richieste contenute nei ‘papelli’ delle mafie”.
Di sicuro, il progressivo reintegro del personale non vaccinato e addirittura “no vax” sta facendo storcere il naso al mondo scientifico. Cartabellotta (Fondazione Gimbe) definisce queste “sanatorie” per i no vax come “un’amnistia anti-scientifica e diseducativa”.
Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e ordinario di Nefrologia all’Università degli Studi di Milano, ha dichiarato che “chi è no vax non dovrebbe operare in campo sanitario, perché i vaccini sono il più grande strumento che abbiamo per combattere le malattie”.
Anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, è stato piuttosto duro nei confronti dei sanitari non vaccinati: “Io più che non farli lavorare li manderei a rifare il corso di malattie infettive e immunologia”.
Eppure il neo Ministro della Salute, Orazio Schillaci, non ha dubbi: il reintegro dei sanitari ‘ribelli’ avviene ora “perché il quadro epidemiologico è mutato, in particolare dai dati si vede che impatto su ospedali è limitato e c’è diminuzione contagi e stabilizzazione occupazione ospedali”.
Ma non solo: “A ciò si aggiunge la carenza del personale medico: quindi aver rimesso a lavorare questi medici non vaccinati serve a contrastare la carenza e garantire il diritto alla salute” conclude il Ministro.