Streptococco, raddoppiano i casi nei bambini. I pediatri: «Mancano antibiotici»

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Continuano a moltiplicarsi in tutta Italia i casi di infezioni da streptococco e di scarlattina, tanto che nelle ultime settimane si è registrato «un aumento del 50% delle infezioni, soprattutto tra bambini e ragazzi». A renderlo noto è la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), che ha anche specificato come la vendita al pubblico dei tamponi per individuare il batterio sia aumentata del 1000% rispetto allo scorso anno.

Le cause? A quanto pare non si tratta solo di antibiotico-resistenza: l’Amoxicillina, il farmaco di elezione per la cura dello Streptococco ß-emolitico di gruppo A, inizia ad essere significativamente carente. Motivo per cui l’Associazione italiana pediatri (Acp), la Società italiana di pediatria (Sip) e la Federazione italiana medici pediatri (Fimp) hanno scritto una lettera all’Aifa lanciando un appello, ad Agenzia e governo, affinché «vengano prontamente attivate iniziative efficienti per sopperire alla carenza di farmaci classificati come ‘essenziali’, una carenza che limita la qualità delle cure di infezioni frequenti nella popolazione tutta. Una situazione che sta cronicizzando e che quindi va’ anche prevenuta in futuro».


L’amoxillicina è un antibiotico di prima scelta «per tutte le più comuni patologie infettive, come indicato anche dall’Organizzazione mondiale della sanità e da tutte le linee guida internazionali pertinenti è di basso costo, e, se usato in maniera appropriata, è efficace, e contribuisce anche al controllo dell’antibiotico resistenza di cui l’Italia ha il triste primato in Europa insieme alla Spagna».

La sua carenza, però, «sta inducendo sempre di più la prescrizione di inappropriate alternative terapeutiche, con l’aumentato rischio della comparsa di effetti avversi e reazioni avverse». Faringotonsillite, otite e polmonite batterica sono infezioni target per l’uso di amoxicillina, e «per queste infezioni ogni alternativa terapeutica rappresenterebbe, comunque, una scelta non appropriata.

Basta pensare alle infezioni da SBEA (Streptococco ß-emolitico di gruppo A, ndr) per le quali il farmaco è di elezione, o in termini di antibiotico resistenza, ai ceppi di E.Coli, sempre più resistenti all’amoxicillina-acido clavulanico, maggiormente e anche impropriamente utilizzato nel contesto pediatrico italiano». 

Fonte: Agenzia DIRE

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Alessio Biondino