Terremoto tra Turchia e Siria, centinaia di morti e soccorsi al lavoro

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È stata una vera e propria apocalisse quella verificatasi la scorsa notte (ore 2:17 italiane) al confine tra Siria e Turchia: una fortissima scossa di terremoto di magnitudo 7.8 ha letteralmente raso al suolo i territori colpiti.

Secondo quanto riportato dall’ANSA (la fonte è la tv di Stato turca Trt), in Turchia i decessi sarebbero almeno 284 a fronte di 2.323 i feriti. Nel nord della Siria i morti sarebbero almeno 427. Ma il bilancio è solo parziale ed è destinato a peggiorare: il prefetto di Kahramanmaras (una delle province colpite) ha dichiarato che purtroppo non è ancora possibile capire quante siano realmente le vittime.


I soccorsi sono incessantemente al lavoro, ma si stima che moltissime persone siano ancora sotto le macerie. Già, perché gli edifici distrutti dal sisma sarebbero centinaia: case, palazzi e anche la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo, che sarebbe completamente crollata. Anche il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo, sarebbe oramai ridotto a un cumulo di macerie.

Intanto che il mondo intero si sta organizzando per inviare aiuti, da Palazzo Chigi fanno sapere che «Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue costantemente, aggiornata dal Dipartimento della Protezione Civile, gli sviluppi del devastante terremoto che ha colpito la Turchia, al confine con la Siria. Esprime vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite».

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Alessio Biondino