Terza Ondata Covid a Brescia: semi-lockdown immediato per la variante inglese

Redazione 24/02/21
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Semi-lockdown a Brescia a causa della variante inglese che obbliga il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, alla restrizione della provincia in zona arancione rafforzata. La situazione impone grossi provvedimenti: scuole e attività chiuse, le seconde case non risultano raggiungibili. L’ordinanza della Regione Lombardia n.705 del 23/02/21 ha blindato Brescia e parte del suo territorio vicino.

Terza Ondata Covid a Brescia: semi-lockdown immediato per la variante inglese

A Brescia evidentemente ci troviamo di fronte alla terza ondata” questo è ciò che Guido Bertolaso ha dichiarato durante il Consiglio regionale della Lombardia, poi continua “La provincia di Brescia ha un’incidenza, ovvero un numero di nuovi casi, doppia rispetto al resto delle province lombarde. Allo stato attuale, la situazione è sotto controllo e gestibile rispetto all’autunno passato, in tutto il territorio regionale, tranne in provincia di Brescia, dove siamo di fronte alla terza ondata della pandemia. Uno stato che va aggredito immediatamente“.

Allarmano le varianti e la loro diffusione, responsabili del 39% dei contagiati: “I dati mostrano che a Brescia è evidente una terza ondata: è il punto che va aggredito e su cui bisogna intervenire immediatamente” spiega Guido Bertolaso.

Leggi L’ordinanza della Regione Lombardia n.705 del 23/02/21

I primi sintomi evidenti della grave situazione sono le rianimazioni del bresciano sature e che hanno costretto al trasferimento dei pazienti fuori dal territorio. Letizia Moratti giustificando la scelta come vicepresidente e assessore al Welfare: “Regione Lombardia attuerà una rimodulazione della strategia vaccinale come strumento prioritario di contenimento del contagio: verranno concentrati, nei limiti del possibile e delle linee guida del ministero, le attività di vaccinazione. In particolare partendo dai comuni al confine tra la provincia di Brescia e di Bergamo con presenza importante di focolaio di contagio legato alle varianti e situazione di tensione legata alla saturazione delle Terapie Intensive locali“.

Abbiamo deciso una rimodulazione della strategia vaccinale” chiarisce Moratti “chiedendo al ministero di riprogrammare le dosi vaccinali per soggetti positivi al Covid-19 in modo da prevedere o la somministrazione di una sola dose o il posticipo di sei mesi per la sua somministrazione. Un’eventuale riposta positiva da Roma ci permetterebbe di avere una maggiore disponibilità di vaccino che, ad oggi, è la risorsa scarsa.”. Saranno quindi vaccinati gli abitanti dei comuni che presentano un’incidenza del contagio superiore a 250 casi per 100.000 abitanti.

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“La regione Lombardia sta attuando un’attenta sorveglianza sanitaria al fine di intervenire in modo preventivo e circoscritto su aree critiche e per consentire, al contempo, alle aree non interessate dall’accelerazione del contagio in atto, di poter proseguire le normali attività“.


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