Tipologia di febbre – Infermieristica Clinica Applicata: grafico delle temperature

Dario Tobruk 15/06/16
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Con grafici semplici vengono rappresentati le varie tipologie di febbre che un paziente può presentare durante una convalescenza. Monitorare la temperatura corporea più volte al giorno restituirà un grafico dall’enorme valore con chiare e utili indicazioni per la diagnosi corretta della malattia del paziente, la tipologia di febbre che si evince darà significato ad un eventuale sospetto clinico.

continuaFebbre continua

 E’ una febbre tipica delle polmoniti in cui insorgenza e defervescenza (graduale e o di crisi) subentrano solo all’inizio e alla fine della malattia senza scendere al di sotto di 1° C, mantenendosi sui 40°. Tipica la sesta malattia, esantematica, virale, che colpisce le vie aeree superiori di tutti i bambini-

 

remittenteFebbre remittente

Simile a quella continua ma con alterazioni superiori a 1° senza defervescenza assoluta(37°). Tipica delle setticemie, delle tubercolosi e delle malattie virali.

intermittenteFebbre intermittente

 La febbre oscilla di parecchi gradi nelle 24 ore, ritornando a livelli normali di temperatura per poi riprendere a cicli aumenti di gradi fino all’iperpiressia(40°). Tipico delle setticemie.

 

 

riccorenteFebbre ricorrente

Tipica della febbre mediterranea familiare. Oscilla nell’arco di tre-quattro giorni.
 

 

ondulante
 Febbre ondulante
Oscillazione della temperatura nell’arco di 10-15 giorni. Causata da brucellosi.

 

Tratto da Assistere a casa di Chiara Mastroianni, Giuseppe Casale, Maggioli Editore. Per il trattamento a domicilio del paziente:
6.5. Febbre
È uno dei sintomi più frequenti nel malato domiciliare. È spesso accompagnata da brividi. Non ci si deve preoccupare a meno che la febbre non raggiunga livelli troppo elevati (39°C) o che i brividi non siano di tale intensità da sembrare delle convulsioni.
Cosa fare?
• Il trattamento farmacologico spetta al medico;
• Evitare correnti;
• Se la temperatura supera i 39-40°C scoprire il malato, mentre durante la fase
di brivido bisogna assecondare l’istinto del paziente e coprirlo fino alla
fine del brivido stesso.
 
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Assistere a casa

Da chi svolge quotidianamente un lavoro a contatto con le persone malate e i loro contesti famigliari, e che affronta con loro tutto quello che può accadere dentro le case durante l’assistenza domiciliare, nasce questo agile e utilissimo manuale. Non è un testo enciclopedico, non vuole avere, per spirito degli autori stessi, la presunzione di risolvere qualsiasi problema si possa presentare nel corso dell’assistenza domiciliare. Un’assistenza domiciliare non può prescindere dalla possibilità di effettuare a domicilio le cure necessarie ed eventuali esami diagnostici. per questo c’è bisogno di creare un équipe ben addestrata di sanitari coordinati fra loro, di assicurare una reperibilità 24 ore su 24, e di avere la certezza di una base di riferimento, fulcro importantissimo, quale la famiglia e i volontari. Proprio loro infatti rappresentano il raccordo essenziale tra il paziente e il professionista. spesso si trovano a confrontarsi con una realtà diversa, piena di incognite. Devono essere edotti sui diversi aspetti della malattia ma è fondamentale che conoscano il confine entro cui muoversi e quando lasciar posto al personale sanitario. Conoscere significa non ignorare e non ignorare significa non aver paura: una flebo che si ferma non deve creare panico nei famigliari o nel volontario, anche perché essendo loro il punto di riferimento per il paziente sono loro i primi a dare sicurezza e questo avviene solo se si conoscono i problemi. Il testo cerca perciò di porre l’attenzione sulle necessità più importanti, sui dubbi più comuni, sulle possibili situazioni “difficili” che a volte divengono vere urgenze, non dimenticando i piccoli interrogativi che spesso sono sembrati a noi stessi banali ma che, al contrario, sono stati motivo di forte ansia non solo per il paziente ma anche per i famigliari e per i volontari alle prime esperienze. Giuseppe Casale, specialista oncologo e gastroenterologo, è fondatore dell’Associazione, Unità Operativa di Cure Palliative ANTEA, di cui è anche Coordinatore Sanitario e Scientifico. Membro di molte Commissioni del Ministero della Sanità in ‘Cure Palliative’, è autore di diverse pubblicazioni, nonché docente in numerosi Master Universitari. Chiara Mastroianni, infermiera esperta in cure palliative, è presidente di Antea Formad (scuola di formazione e ricerca di Antea Associazione), e membro del comitato scientifico dei Master per infermieri e medici in cure palliative dell’ Università degli studi di Roma Tor Vergata.

Chiara Mastroianni, Giuseppe Casale | 2011 Maggioli Editore

16.00 €  12.80 €

Dario Tobruk

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