Ancora violenza contro gli infermieri italiani e, cosa ancora più terribile, contro una donna: «Ennesima aggressione nell’istituto di Sabbione. Nella serata di oggi, un detenuto marocchino da poco trasferito a Terni dalla Toscana, che sta scontando una condanna per reati di droga, nella serata di oggi, durante la distribuzione della terapia, ha sferrato un pugno all’infermiera colpendola ad uno zigomo con talmente tanta violenza da scaraventarla a terra e farle sbattere violentemente la testa a terra. Intervenuto il 118 e trasportata d’urgenza in ospedale, al momento è al pronto soccorso».
A denunciare l’accaduto è il segretario nazionale per l’Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Fabrizio Bonino (VEDI Umbria Journal) che ha nuovamente chiesto più tutela per chi lavora nelle carceri italiane: «E qualche giorno fa, un altro detenuto, stavolta un italiano, per futili motivi ha tentato di colpire un poliziotto in servizio nella Sezione con un pugno in faccia, minacciandolo anche di morte. Quanto può resistere ancora il personale della Casa Circondariale di Terni, in emergenza ormai ogni giorno? E quando si decideranno i nostri Uffici ministeriali a prendere provvedimenti?».
Per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, la situazione è sempre più critica: «Quanto accaduto nel carcere Sabbione di Terni dovrebbe far capire ancora di più come e quanto è particolarmente stressante il lavoro in carcere per le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria e dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti che svolgono quotidianamente il servizio con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici».