Fuga di infermieri da Rsa e case di riposo, urgono “nuove idee per dare risposte ai cittadini”


Gli infermieri e gli operatori socio sanitari, stanchi di stipendi da fame, sfruttamento sistematico e turni da incubo (VEDI articolo Carenza di infermieri? “In RSA si lavora come schiavi”), continuano a fuggire numerosi e a gambe levate dalle nostre strutture per anziani.


Tanto che qualche giorno fa Carlo Daldoss, assessore regionale alla Salute del Trentino Alto Adige, ha incontrato i vertici di Upipa e Arpa col fine di fare il punto sull’emergenza vissuta dalle strutture sanitarie del territorio e di ricercare qualche soluzione.


«La fuga di infermieri e Oss dalle Case di riposo – ha spiegato Daldoss – è un dato sotto gli occhi di tutti. Anche se la gestione effettiva è in capo alle due Province, credo che la Regione possa dare il proprio contributo nel rispondere a un’esigenza che sta diventando sempre più impellente per la nostra comunità».


Auspicando una sinergia tra i due territori, l’assessore ha concluso: «Credo che lavorando insieme si possano mettere in campo nuove idee e dare una risposta ai nostri cittadini».


Tra Super OSS alla ribalta (VEDI), offerte di improbabili alloggi a chi si immola (VEDI) e l’abitudine a ridurre sempre di più il numero di infermieri o addirittura a toglierli (VEDI articolo RSA, la nuova moda: “Sopprimere il servizio infermieristico notturno”), tremiamo di fronte all’eventualità di altre “nuove idee”.

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Alessio Biondino

Infermiere presso sanità pubblica. Autore della raccolta di racconti “La suocera sul petto e altre storie vere” (Ianieri Edizioni, 2018), del romanzo “Buonanotte madame” (0111 Edizioni, 2014) e coautore del manuale di divulgazione scientifica “Assistenza respiratoria domiciliare…Continua a leggere

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