Cure palliative, dolore e fine vita: per la Giornata del Sollievo la Federazione ricorda il Codice Deontologico e il ruolo dell’infermiere, centrale nel sollievo e nell’assistenza alla persona e ai familiari.
Giornata del Sollievo: ruolo dell’infermiere è nella sua deontologia
“L’infermiere previene, rileva e documenta il dolore della persona assistita durante il percorso di cura. Si adopera per la gestione del dolore e dei sintomi a esso correlati, applicando le linee guida, le raccomandazioni e buone pratiche clinico-assistenziali, nel rispetto delle volontà della persona stessa”.
Un riferimento che si inserisce con forza nella Giornata Nazionale del Sollievo, giunta alla sua XXIV edizione il prossimo 25 maggio, nata nel 2001 su proposta del prof. Umberto Veronesi e della Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti.
Il messaggio rimane attuale: curare per guarire è spesso possibile, prendersi cura per il sollievo è sempre possibile.
Anche l’articolo 26 del Codice deontologico sottolinea l’importanza del ruolo infermieristico nel fine vita.
L’infermiere garantisce: “la cura fino al termine della vita della persona assistita. […] riconosce l’importanza della pianificazione e attuazione dell’assistenza attraverso il modello delle cure palliative per il sollievo nelle dimensioni fisiche, psicologiche, relazionali, spirituali e ambientali. Riconosce, promuove e sostiene il valore della pianificazione condivisa delle cure. L’infermiere si prende cura dei familiari e delle persone di riferimento della persona assistita nell’evoluzione finale della malattia, nel momento della perdita e nella fase di elaborazione del lutto”.
In Italia, secondo il Ministero della Salute, sono circa 550.000 le persone bisognose di cure palliative, tra cui oltre 30.000 minori.
Di queste, tra 180.000 e 200.000 richiedono un’assistenza complessa e globale. L’infermiere, che garantisce mediamente 17 ore su 24 di assistenza domiciliare, è spesso l’unico presidio continuo per il paziente e la sua famiglia.
Ad oggi, solo 1.500 infermieri operano in questo ambito, ma ne servirebbero almeno il triplo.
Come afferma Barbara Mangiacavalli, presidente FNOPI, “Uno dei motti della nostra professione è che nessuno resti solo” e la Giornata del Sollievo non può che ricordarcelo ancora.
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