Comprendere l’anatomia dei polmoni è essenziale per chi studia o lavora in ambito sanitario. In questo riassunto chiaro e sintetico, esploriamo la struttura funzionale del parenchima polmonare, la suddivisione in lobi e lobuli, l’architettura degli alveoli e il ruolo chiave della meccanica respiratoria negli scambi gassosi.
Una guida pensata per studenti, infermieri, OSS e formatori, utile per la clinica e per la preparazione ai concorsi.
Indice
- Pratica clinica e formazione dell’infermiere
- Parenchima polmonare: la sede degli scambi gassosi
- Organizzazione anatomica dei polmoni
- Architettura ramificata e alveoli
- Meccanica respiratoria: inspirazione ed espirazione
- Volumi respiratori e spazio morto anatomico
- Efficienza respiratoria: fattori determinanti
Pratica clinica e formazione dell’infermiere
Nel percorso di formazione e carriera dell’infermiere, lo studio rappresenta un momento cruciale. Non riguarda solo la conoscenza clinica, ma richiede padronanza anche degli aspetti normativi, deontologici, informatici e linguistici.
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Infermiere – Manuale per i concorsi e la formazione
Manuale per l’Infermiere collaboratore professionale
Questo manuale è destinato sia a professionisti esperti, sia a coloro che devono studiare per superare le prove di un concorso per il profilo da infermiere. Gli argomenti vengono trattati in modo chiaro e approfondito, seguendo le indicazioni dei programmi d’esame dei concorsi delle Aziende Ospedaliere e delle ASL. Nella prima parte del libro vengono descritti l’evoluzione e gli aspetti normativi del Sistema Sanitario Italiano, partendo dall’istituzione e dalle principali riforme del Servizio Sanitario Nazionale arrivando fino al PNRR. L’analisi prosegue con un focus storico e legislativo dell’Infermiere (il profilo professionale, il Codice Deontologico, il percorso di formazione continua ECM, il Codice di Comportamento e le principali teorie infermieristiche) e dell’OSS, descrivendo il percorso che va dall’infermiere generico fino alla figura dell’Operatore Socio Sanitario. Il manuale tratta il processo di assistenza (i modelli per la valutazione delle attività assistenziali) e la ricerca infermieristica con la descrizione delle evidenze nella pratica professionale, con un focus specifico sull’Evidence-Based Medicine (EBM) e sull’Evidence-Based Nursing (EBN). Una parte si focalizza sulle strategie da implementare per garantire la sicurezza sia dei pazienti che degli operatori sanitari, includendo aspetti come il risk management, l’health technology assessment e le infezioni correlate all’assistenza-ICA. Viene inoltre trattata la normativa relativa alla sicurezza sul lavoro, in particolare il decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008. L’ultima parte offre un approfondimento sull’assistenza infermieristica, descrivendo gli strumenti operativi disponibili, come linee guida, protocolli, procedure, PDTA, scale di valutazione e cartella infermieristica. Vengono anche discusse le principali procedure adottate, tra cui Case Management, Primary Nursing e telemedicina, insieme alle diverse tipologie di assistenza, che comprendono quella di base, internistica, area critica sia in ambito intraospedaliero che extraospedaliero, e assistenza perioperatoria. Nella sezione online collegata al libro sono disponibili alcuni approfondimenti normativi. Ivano CervellaLaurea in Infermieristica, Master di I° Livello in Management e Funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanitarie, Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, Master di II° Livello in Organizzazione, Management, Innovazione nelle Pubbliche Amministrazioni. Progettista percorsi formativi ECM (Educazione Continua in Medicina), Membro di “Selezioni – Equipe didattica – Esami OSS”, Docente SSN. di Laurea magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche (Università Piemonte Orientale) e del corso OSS, vanta numerose esperienze professionali e didattiche in campo sanitario, vanta numerose esperienze professionali e didattiche in campo sanitario.Carlo CatanesiLaurea in Infermieristica, Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, Master di I° livello in Management e Coordinamento delle professioni sanitarie, Master di II° livello in Management e Direzione di strutture complesse. Infermiere presso la S.S. Grandi Ustioni dell’ AOU CSS di Torino, Docente SSN, vanta numerose pubblicazioni scientifiche ed esperienze professionali e didattiche in ambito sanitario.
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Parenchima polmonare: la sede degli scambi gassosi
Il parenchima polmonare è la componente funzionale del polmone, cioè la parte coinvolta direttamente negli scambi gassosi tra aria e sangue.
Ha una consistenza spugnosa ed elastica, indispensabile per permettere sia l’espansione durante l’inspirazione, sia il ritorno passivo alla posizione di riposo durante l’espirazione.
Queste proprietà meccaniche sono fondamentali per la fisiologia respiratoria.

Organizzazione anatomica dei polmoni
I polmoni sono due, simmetricamente alloggiati nella cavità toracica, ai lati del mediastino, da cui sono separati dal cuore e dai grossi vasi sanguigni.
- Il polmone destro è diviso in tre lobi: superiore, medio e inferiore.
- Il polmone sinistro, per fare spazio al cuore, ha due lobi: superiore e inferiore.
Ciascun lobo è separato da scissure profonde ed è ulteriormente suddiviso in lobuli polmonari, che rappresentano le vere unità funzionali dell’organo respiratorio.

Architettura ramificata e alveoli
Ogni lobulo polmonare riceve un bronchiolo terminale, che si ramifica ulteriormente in:
- bronchioli respiratori
- dotti alveolari
- e, infine in alveoli
Gli alveoli polmonari sono minuscole sacche semipermeabili, a parete sottilissima e ben vascolarizzata, disposte a grappolo attorno ai dotti alveolari.
È proprio in queste strutture che avviene lo scambio tra aria inspirata e sangue capillare. Negli alveoli si realizza uno scambio fondamentale:
- l’ossigeno diffonde dall’aria alveolare al sangue,
- l’anidride carbonica compie il percorso inverso, dal sangue agli alveoli, per essere eliminata con l’espirazione.
Questa struttura estremamente ramificata e fitta assicura una superficie di scambio vastissima: in un adulto sano, può arrivare fino a 70 metri quadrati.
Gli scambi gassosi avvengono secondo gradienti di pressione parziale, in base al principio della diffusione semplice.

Meccanica respiratoria: inspirazione ed espirazione
L’atto respiratorio si suddivide in due fasi principali:
- Inspirazione
- Coinvolge la contrazione dei muscoli intercostali esterni e l’abbassamento del diaframma. Questo movimento espande la cavità toracica, creando una pressione negativa che aspira aria all’interno dei polmoni.
- Espirazione
- È un processo passivo in condizioni normali: i muscoli si rilassano e il diaframma risale. La cavità toracica si riduce e la pressione positiva espelle l’aria dai polmoni.
Esistono due modalità di respirazione: toracica, in cui prevale l’uso dei muscoli intercostali e l’espansione della parte superiore del torace, e diaframmatica (o addominale), in cui il diaframma si abbassa, espandendo la cavità addominale.
Volumi respiratori e spazio morto anatomico
Durante un atto respiratorio normale:
- si introducono circa 500 ml di aria (volume corrente),
- ma solo 350 ml raggiungono gli alveoli,
- i restanti 150 ml si fermano nelle vie aeree di conduzione (trachea, bronchi, bronchioli): è il cosiddetto spazio morto anatomico.
Questa distinzione è fondamentale per comprendere quale parte dell’aria inspirata partecipa realmente agli scambi gassosi.
Efficienza respiratoria: fattori determinanti
Gli scambi di ossigeno e anidride carbonica avvengono per diffusione, in base alle differenze di pressione parziale tra aria alveolare e sangue capillare.
L’efficacia di questi scambi dipende da vari fattori, inclusi l’efficacia ventilatoria, come:
- integrità della superficie alveolare,
- adeguata ventilazione (frequenza e profondità),
- buona perfusione capillare,
- rapporto ventilazione/perfusione corretto (V/Q),
- assenza di barriere patologiche alla diffusione.
Alterazioni in questi parametri, così come nella funzione respiratoria in generale, influenzano rapidamente l’ossigenazione dei tessuti e l’eliminazione della CO₂.
La stretta relazione tra attività respiratoria e cardiaca si manifesta chiaramente durante l’esercizio fisico, quando l’organismo aumenta sia la frequenza respiratoria sia quella cardiaca, non solo per aumentare l’apporto di ossigeno, ma anche per eliminare l’anidride carbonica in eccesso prodotta dal metabolismo.
Infatti, durante l’esercizio fisico, il corpo reagisce con un aumento sia della frequenza respiratoria, sia della frequenza cardiaca, quanto:
- Si garantisce un maggior apporto di ossigeno ai tessuti,
- Si facilita l’eliminazione dell’anidride carbonica prodotta in eccesso.
La sinergia tra sistema respiratorio e cardiovascolare è alla base del mantenimento dell’omeostasi e dell’adattamento dell’organismo in situazioni di stress, attività o malattia.
Se vuoi approfondire l’affascinante viaggio tra cuore, polmoni e cervello e di come siano in grado di interagire continuamente tra di loro per preservare il benessere dell’organismo, ti consigliamo di leggere anche l’articolo nel box qui sotto!
Autore: Dario Tobruk (seguimi anche su Linkedin – Facebook – Instagram – Threads)
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