C’è chi fa intervenire il 118 perché ama l’aria condizionata del pronto soccorso

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L’emergenza Covid, grazie alla campagna vaccinale e complice l’arrivo delle temperature più calde dell’anno, si va man mano affievolendo.

Perciò, nonostante le nostre vite siano inconfutabilmente cambiate, si sta ritornando ad una sorta di normalità: abbiamo finalmente tolto le mascherine all’aperto, sono ripartite a pieno regime le violenze ai danni degli operatori sanitari (VEDI) e si è ricominciato allegramente a intasare i nostri pronto soccorso.

PS di nuovo pieni di codici bianchi e verdi

Già, perché con la fine della paura di infettarsi negli ospedali, gli italiani stanno ritornando alla vecchia abitudine di recarsi al pronto soccorso per problemi di poca entità, lontani anni luce dal rappresentare una situazione di urgenza.

Sono diverse, infatti, su e giù per lo stivale, le segnalazioni di sale d’attesa piene di codici verdi e bianchi. Le motivazioni sono tante: ignoranza, impunità, una rete di medici di famiglia che non ce la fa a soddisfare i bisogni dell’utenza, l’infermiere di famiglia che ancora non esiste (VEDI) e la facilità di fare tutto tramite pronto soccorso (e quindi gratis).

Ci sono anche casi limite… Tanto assurdi quanto emblematici. Che fanno capire come questo fenomeno, pericoloso per tutti, vada eradicato o almeno contenuto in modo significativo al più presto.

Il caso limite

Come raccontato dalla testata locale youtvrs.it, all’ingresso di uno stabile che un tempo ospitava la Fiera della Pesca di Ancona, vi sarebbe da tempo un bivacco indecoroso.

Si tratterebbe di tre persone (due polacchi e un romano) che, in condizioni igieniche terribili, si diletterebbero ad ubriacarsi e a chiamare di continuo il 118 per farsi trasportare in ospedale.

Il motivo? Gradirebbero particolarmente l’aria condizionata del pronto soccorso di Torrette. Già, avete capito bene. Secondo quanto riportato dal quotidiano, nelle ultime due settimane non ci sarebbe stato giorno in cui il trio non abbia messo in pratica qualche stratagemma per farsi trasportare al ‘fresco’. Riuscendo praticamente sempre nel loro intento.

Di solito lamenterebbero malori improvvisi causati dall’assunzione massiva di alcol, ma anche pruriti indomabili o altre bugie. Addirittura, una quindicina di giorni fa, il romano avrebbe infilzato la faccia dell’amico polacco con la gamba di una sedia, aggressione che li avrebbe fatti nuovamente trasportare a Torrette. Cosa non si fa, nella stagione torrida, per un po’ di fresco…

Vanno puniti i ‘furbetti’

Speriamo che questa e altre situazioni assurde siano risolte al più presto da chi di dovere. Altresì, auspichiamo che si facciano più controlli e che vengano fatti pagare i ticket ai ‘furbetti’ che si recano nei dipartimenti di emergenza e accettazione per i motivi più futili.

Non è possibile, infatti, che i pronto soccorso siano nuovamente pieni di persone le cui condizioni di salute sono ben lontane dal rappresentare un’urgenza o un’emergenza!

E non è concepibile che si chiami il 118 per qualsiasi stupidata e che si strappino i mezzi di soccorso alle vere urgenze/emergenze col fine di utilizzarli come taxi gratuiti!

Tutto questo deve finire.

AAA CERCASI Pugno duro.

Autore: Alessio Biondino

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Alessio Biondino

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