Covid, chi guarisce ha solo il 15% di probabilità di reinfettarsi

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Una ricerca condotta sugli operatori sanitari del Regno Unito con l’obiettivo di verificare in che modo gli anticorpi contro il Coronavirus proteggono da un nuovo contatto con l’agente patogeno, ha prodotto dei risultati interessanti.

Lo studio sul personale ospedaliero

Sembra infatti che il rischio di reinfezione per chi ha già contratto la malattia (sia in modo sintomatico sia asintomatico) sia ‘molto basso’. Quanto? Entriamo nei dettagli dello studio, pubblicato sulla rivista ERJ Open Research, per capire meglio.

L’analisi ha preso in considerazione i test sierologici di 2.063 sanitari e personale ospedaliero della Scozia orientale, eseguiti nel periodo compreso tra maggio e settembre 2020 e poi ripetuti fino a dicembre 2020 per monitorare l’eventuale prova di altre reazioni immunitarie dovute a nuove infezioni da Covid-19.

Gli esami ematici ‘preliminari’ (quelli da maggio a settembre) hanno dimostrato che il 14,5% degli operatori sanitari era già stato contagiato dal virus. Di questi, una parte considerevole (18,7%) non e era a conoscenza, visto il decorso asintomatico della malattia.

Chi lavora in ospedale rischia 3 volte in più di infettarsi

Un numero di infezioni davvero elevato, spiegano i ricercatori, ben tre volte superiore alla percentuale registrata nella popolazione locale e così distribuito: dentisti (26%), assistenti sanitari (23%), operatori addetti al facchinaggio (22%), medici (21%) e personale amministrativo (21%).

Ebbene: dei 300 lavoratori risultati positivi al Coronavirus, solo uno si è reinfettato a fronte di 38 casi di contagio che si sono verificati in un gruppo di controllo precedentemente negativo.

Chi ha avuto la malattia è protetto come i vaccinati

Traducendo il tutto tramite una esplicativa percentuale, la riduzione del rischio di reinfezione è stata dell’85% ovvero identica a quella conferita dai vaccini anti-Covid.

Così si è espresso il professor James Chalmers, medico consulente dell’Università di Dundee a capo del team di ricerca: “Durante la pandemia è stata prestata molta attenzione ai dispositivi di protezione per medici e infermieri, ma abbiamo scoperto che i dentisti, gli assistenti sanitari e barellieri erano il personale con maggiori probabilità di risultare positivo.

Abbiamo continuato a monitorare il personale per sette mesi e abbiamo scoperto che avere un test anticorpale positivo forniva una protezione dell’85% contro una futura infezione. Questa è davvero una buona notizia per le persone che hanno già avuto Covid-19, in quanto significa le possibilità di un seconda infezione sono molto basse”.

Autore: Alessio Biondino

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Alessio Biondino

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