Educazione infermieristica nelle Farmacie dei Servizi: i risultati di uno studio

Olga Macellari 23/03/21
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L’ambulatorio infermieristico di una farmacia dei servizi è un luogo assolutamente peculiare, dove l’infermiere rappresenta il front office della farmacia stessa e dove risulta vincente l’integrazione con la figura del farmacista. L’infermiere, in questo contesto, può essere riconoscibile e riconosciuto, di fatto, un punto di riferimento per la popolazione.

L’infermiere come educatore nelle farmacie

La gestione della comunicazione e delle informazioni all’utenza è senza dubbio una fase delicata e, nel caso particolare del progetto di tesi, questo vale soprattutto per ciò che concerne l’uso corretto dei farmaci da banco (OTC) e senza obbligo di prescrizione (SOP).

In Italia, i dati dell’ Osservatorio sull’Automedicazione 2008 condotto da GFK Eurisko per ANIFA, ci dicono che più del 70% degli italiani che praticano l’automedicazione è interessato ad aumentare il proprio bagaglio informativo e, di questi, più della metà con finalità orientata ad incrementare le proprie competenze nella gestione dell’autocura.

Grazie alle conoscenze in ambito farmacologico, educativo e comunicativo, nonché alle caratteristiche proprie della relazione di cura che viene a stabilirsi, il professionista infermiere può fare la differenza ed impattare in termini di “Empowerment”, “Self- efficacy”, “Consapevolezza” e “Prevenzione”, per mezzo di azioni di Health Promotion e Health Education.

In questo modo, va ad inserirsi anche nella cultura della cosiddetta Pharmaceutical Care, nella quale il focus non è più sul farmaco, ma sulla gestione condivisa del paziente per il miglioramento della sua condizione, e vede l’infermiere posto all’interno della triade medico- farmacista- infermiere.

Uno studio osservazionale sull’educazione infermieristica nelle Farmacie dei Servizi.

E’ in quest’ottica che viene avviato, con il consenso e l’autorizzazione dello staff della Farmacia dei Servizi 5 Miglia di Anzio, in provincia di Roma, e dell’ambulatorio infermieristico ivi presente, la sperimentazione di un intervento educativo dedicato all’uso corretto dei farmaci da banco e quelli senza obbligo di prescrizione.

L’intervento è indirizzato a soddisfare i bisogni di conoscenza precedentemente individuati tramite la somministrazione di un questionario costruito ad hoc per valutare le conoscenze rispetto all’uso delle categorie farmaceutiche precedentemente menzionate.

Imprescindibile è stata la fase preliminare di indagine per poter correttamente pianificare l’intervento educativo, stabilire obiettivi, contenuti, strumenti, modalità e tempi.

Lo studio, di tipo osservazionale – quantitativo, ha preso in esame un campione di 100 persone di età compresa fra i 20 e gli 89 anni, utenti della Farmacia dei Servizi 5 Miglia di Anzio (RM) e del suo ambulatorio infermieristico, che si sono sottoposti volontariamente al questionario per la valutazione delle conoscenze sull’uso dei farmaci da banco e senza obbligo di prescrizione.

I dati raccolti confermano l’uso frequente che la popolazione fa di questa categoria di farmaci, ma anche il fatto, ancor più importante, che, nonostante questo, molto venga ignorato sui rischi e gli effetti avversi, sulle modalità di assunzione ad orario, sulle interazioni farmaco- alimenti, sul concetto di scadenza del prodotto, nonché il significato della terminologia utilizzata all’interno dei foglietti illustrativi.

E’ stato creato un fascicolo informativo denominato: “FARMACI DA BANCO IN PILLOLE- per un’automedicazione consapevole”, una sorta di guida all’automedicazione consapevole di una dozzina di pagine in formato digitale. I contenuti del fascicolo informativo sono stati studiati sulla base dei bisogni emersi dall’analisi delle risposte fornite dal campione nella prima fase del progetto.

La guida contiene quindi, previa semplice e breve spiegazione di cosa sono i farmaci OTC e SOP, informazioni circa le principali categorie farmaceutiche, l’automedicazione, la lettura e l’interpretazione dei relativi foglietti illustrativi, l’interazione tra farmaci ed alimenti, le modalità di conservazione, la gestione delle scadenze, lo smaltimento dei farmaci scaduti, l’eventualità di avvelenamenti e/o intossicazioni e, infine, cosa fare e chi chiamare in questi casi.

Ai partecipanti che hanno acconsentito volontariamente- e nel rispetto della privacy– a lasciare come recapito un indirizzo e-mail oppure il proprio cellulare, la guida informativa è stata inviata loro direttamente.

Sono stati inviati, così, un totale di 54 comunicazioni su un campione di 100 persone (54% del campione preso in esame) e sono pervenute 32 risposte (circa il 60% rispetto alle comunicazioni inviate).

Comunicazione e salute

La comunicazione è per definizione sfaccettata e mutevole. Da un lato si connota come comunicazione interna, incentrata e viva nel cuore dell’organizzazione, poco percepibile per chi sta all’esterno. dall’altro lato evolve come comunicazione interpersonale. Infine la grande sfida, la comunicazione istituzionale in senso più ampio, in cui l’istituzione diviene voce a sé, in grado di orientare l’immagine percepita e influire sul livello di soddisfazione del cittadino. Per far luce su una realtà tanto complessa, il presente volume propone un contributo sulle differenti tipologie di comunicazione declinate nel contesto sanitario. Viene approfondito nello specifico il ruolo dell’infermiere, e il significato della comunicazione interpersonale quale strumento di gestione delle relazioni e potenziamento del livello assistenziale e della soddisfazione del cittadino. Il tutto passando attraverso un’analisi della relazione d’aiuto, nonché degli strumenti a disposizione dei professionisti della salute. La relazione diviene così componente essenziale della terapia e acquisisce una dimensione di assistenza globale attraverso il counselling, per guidare, orientare ma soprattutto sostenere il paziente e portarlo a una partecipazione condivisa del processo assistenziale. E’ un’analisi sempre più dettagliata, dal generale al particolare, per dimostrare che, a partire dal singolo operatore per arrivare all’organizzazione, la comunicazione è determinante perché in grado di far percepire all’utente il sistema salute come vicino, sensibile, attento, trasparente. Il libro è rivolto principalmente ai professionisti infermieri e agli addetti degli Uffici Relazione con il Pubblico dell’area sanitaria, nonché a docenti, formatori, studenti dei corsi di laurea in Scienze Infermieristiche.

Giovanni Muttillo, Elisa Crotti | 2008 Maggioli Editore

I risultati dello studio osservazionale

A tutti coloro che hanno ricevuto il materiale informativo è stato chiesto di rispondere nel caso avessero trovato utile il materiale ed, eventualmente, aggiungere qualsiasi commento ritenuto importante. Si sottolinea il fatto che il 100% del feedback ricevuto è stato positivo e diversi sono stati i commenti favorevoli in merito al materiale informativo.

Inoltre, è stato elaborato un volantino e distribuito presso i locali della farmacia tramite il quale, per mezzo della scannerizzazione di un QR Code creato appositamente, è stato possibile all’utenza accedere al materiale informativo.

Quando si va ad analizzare il feedback ricevuto, si scopre che, nell’arco di due settimane (periodo di validità del QR code), sono stati distribuiti circa un terzo dei volantini totali. Considerando la collocazione geografica della farmacia (zona rurale) e le caratteristiche socio-culturali della popolazione afferente (livello medio-basso), i risultati assumono una diversa valenza.

Gli stessi Infermieri operanti nell’ambulatorio infermieristico valutano i risultati sufficientemente accettabili se rapportati ad iniziative simili, al contesto, ai tempi e alle modalità dell’intervento educativo. In particolare, viene sottolineata l’età del campione e la scarsa dimestichezza con i supporti tecnico-informatici.

Valutazioni future serviranno a valutare l’impatto dell’informazione e della formazione proattiva sulle pratiche di autocura, nonché a rimodellare l’intervento educativo in presenza.

Infatti, visto e considerato le caratteristiche della popolazione afferente alla farmacia dei servizi, è consigliata ed auspicabile, quando sarà terminata l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Coronavirus, la realizzazione di incontri ed eventi formativi di tipo frontale, specie con gli anziani. Auspicabile è anche costruire criteri e indicatori per verificare l’impatto a lungo termine del progetto educativo rispetto alle conoscenze acquisite dalla comunità.

Conclusione: l’infermiere e l’health literacy

La realizzazione di altri interventi mirati potrà migliorare la percezione della professione infermieristica da parte della popolazione, nonché la health literacy di quest’ultima, andando ad influire positivamente sui determinanti che aumentano il potere di controllo e di scelta verso il proprio stato di salute e, di conseguenza, influenzando la qualità della vita; migliore sarà anche il processo di creazione di un ambiente di fiducia e scambio, la qualità dell’assistenza, la sicurezza delle cure, l’integrazione e la collaborazione tra professionisti.

Autrice: Olga Macellari (Facebook)

Fonti:

  • ANIFA. Osservatorio sull’automedicazione. Rapporto 2008. Ufficio Stampa ANIFA; 2008.
  • Chui MA, Gilson AM, Jacobson N, Reddy A, Shah S, Stone JA. Understanding the Factors Influencing Older Adults’ Decision-Making about Their Use of Over-The-Counter Medications—A Scenario-Based Approach. Pharmacy. 2020; 8(175).
  • Macellari, Olga. “Progetto educativo infermieristico alla popolazione afferente in una farmacia dei servizi sull’uso consapevole dei farmaci senza obbligo di prescrizione”. Università degli Studi di Roma Tor Vergata. 2020.

Completa l’argomento leggendo:

https://www.dimensioneinfermiere.it/uso-consapevole-dei-farmaci-da-banco-e-senza-obbligo-di-prescrizione/

Olga Macellari

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