Green Pass Europeo: quello che bisogna sapere sul passaporto vaccinale

Dario Tobruk 20/04/21
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Tutto quello che bisogna sapere sul Green Pass, il passaporto vaccinale europeo, un certificato digitale con cui viaggiare in sicurezza, in tutta Europa.

Green Pass Europeo: il passaporto vaccinale per viaggiare. Come si fa ad averlo? Chi ne ha diritto? A cosa serve?

L’Europa è a lavoro per rendere il passaporto vaccinale europeo disponibile entro il 15 giugno. La politica europea sa quanto sia importante per l’economia poter riprendere a viaggiare sia per lavoro che per turismo, e visto che il ritorno alla normalità sarà un processo più lungo di quello che pensavamo, è probabile che strumenti come il green pass possano, in qualche modo, favorire almeno la circolazione sicura delle persone nei Paesi membri.

Anche se attualmente si tratta di solo una proposta legislativa molte fonti lo danno quasi per scontato e a breve le istituzioni europee lo renderanno uno strumento fondamentale per ritornare a viaggiare liberamente questa estate, in tutta Europa.

Cosa è il Green Pass Europeo e a cosa serve?

Il Green Pass Europeo, ufficialmente chiamato certificato verde digitale e volgarmente passaporto vaccinale, è un documento digitale che certifica che una persona è stata vaccinata contro il Covid-19, oppure ha ottenuto l’immunità dopo guarigione da Sars-Cov-2 o ancora, è negativa al test molecolare o antigenico. Potrà essere prodotto sotto forma di App sul cellulare o potrebbe persino essere soltanto un documento stampabile (o probabilmente entrambi) con un codice QR dotato di firma digitale, scritto in madrelingua e in inglese.

Servirà a viaggiare in sicurezza, entrare in luoghi ad oggi inaccessibili per il rischio di assembramento o accedere a dei servizi ad oggi vietati come teatri o luoghi di ritrovo. Seppure il Commissario Europeo all’Industria Breton garantisca che non sarà obbligatorio, è difficile credere che non lo sarà indirettamente se si vorrà usufruire di questi vantaggi.

Gestione della crisi Covid-19 per i piccoli imprenditori e i professionisti

In un contesto così incerto e negativo causato dal Covid-19, centinaia di migliaia di imprenditori, artigiani, commercianti, esercenti pubblici, professionisti si sono trovati in Italia, nell’arco di pochi giorni, a dover interrompere il loro lavoro. Ripartire è stato ancora più difficile, tra maggiori costi, dovuti alle misure di sicurezza e alle conseguenze della forzata inattività, e minori ricavi, per la generale caduta del reddito, e l’inevitabile cautela dei clienti.Di fronte a questo scenario, questa guida intende aiutare tutti gli operatori economici (Pmi, piccoli imprenditori di industria, artigianato, commercio, agricoltura, servizi, e lavoratori autonomi), ed i professionisti che li sostengono, a trovare il percorso più idoneo per il superamento della crisi.Dopo aver preso atto delle più autorevoli previsioni sul futuro dell’economia (cap. 1), il testo si focalizza sull’analisi delle cause della crisi di impresa (cap. 2), la cui conoscenza, non solo consente di reagire meglio (cap. 3), ma soprattutto permette di individuare quelle misure organizzative e gestionali per il rilancio dell’attività, che costituiscono l’oggetto del cap. 4. Nello sforzo teso al rilancio, è giusto avvalersi delle misure messe in campo dal Governo (cap. 5), senza dimenticare quelle di sicurezza sanitaria (cap. 6), e per meglio attuare le misure è una buona idea seguire la metodologia del Business Plan, descritta in modo pratico nel cap. 7.Se tutte queste iniziative non fossero sufficienti, non c’è nulla di male nell’avvalersi delle soluzioni alla crisi di impresa, tanto più che esse consentono di continuare l’attività imprenditoriale o professionale. Ecco dunque che l’autore, dopo aver richiamato le novità sulle procedure concorsuali (cap. 8), illustra in modo semplice quelle destinate ai piccoli operatori economici, ossia l’accordo di composizione della crisi (cap. 9) e la liquidazione del patrimonio (cap. 10), per passare poi alle soluzioni previste dal R.D. 267/42 per le Pmi, ovvero il piano di risanamento (cap. 11), l’accordo di ristrutturazione dei debiti (cap. 12), il concordato preventivo (cap. 13).Attraverso la messa a disposizione di materiale online, viene garantito l’aggiornamento del testo in merito alla conversione in legge del Decreto Rilancio.MASSIMILIANO DI PACEÈ docente universitario dal 1998, e insegna International Trade all’Università di Tor Vergata dal 2010. Ha lavorato in 16 paesi esteri in 5 continenti, ed in qualità di Professore straordinario ha coordinato 2 Mba, uno in Inglese e uno in Russo, oltre a un Bachelor in Spagnolo. Ha pubblicato una ventina di libri in diritto di impresa, economia e politica economica, politiche e diritto comunitario, e oltre 1.100 articoli, di cui più della metà in quotidiani, ed i restanti in riviste economico-giuridiche. Ha svolto docenze presso una decina di università e oltre 1.000 giornate di formazione in un centinaio di enti, tra cui le principali associazioni di categoria, le Camere di Commercio e il mondo della Pa, in materie economiche, aziendali e giuridiche.

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Quando arriverà il passaporto vaccinale europeo?

Il 26 aprile, il Parlamento Europeo voterà, quasi sicuramente, a favore del passaporto vaccinale europeo. Secondo quanto dichiarato dal presidente Sassoli, il Parlamento: “voterà questo provvedimento il 26 aprile, anche noi come il commissario Breton pensiamo che a giugno sia uno strumento per riaprire alcune attività e consentire agli anziani, che sono i primi vaccinati, di riprendere anche una vita normale.“. È stato da subito chiarito che il passaporto vaccinale sarà da subito gratuito. Tutta l’infrastruttura digitale sarà quindi finanziata dall’Europa.

Quanto dura e come funzionerà il certificato verde digitale?

La Green Pass conterrà tutti i dati sensibili del cittadino europeo come nome, cognome, data di nascita e nazionalità e un codice univoco del certificato. A queste informazioni verranno associate, attraverso un database accessibile da tutta Europa, tutte le altre informazioni sanitarie necessarie per certificare il possessore: che vaccino è stato usato, il numero di dosi, la data di vaccinazione, oppure il risultato del test molecolare PCR o antigenico rapido o ancora i dati sensibili correlati alla guarigione dal Covid.

Questi dati saranno accessibili tramite un QR code che contiene, a sua volta, una firma digitale. Al controllo questo codice verrà scansionato e verificato dall’addetto.

Questo strumento sarà valido fino a che l’Organizzazione Mondiale della Sanità non dichiarerà la fine della pandemia, fino ad allora, il passaporto vaccinale europeo sarà uno strumento fondamentale per milioni di europei.

Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)

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