Il ministro degli esteri: “Ok i cubani, ma abbiamo bisogno di medici e infermieri italiani”

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A margine di un evento di Forza Italia a Milano, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha spiegato qual’è la ricetta dell’attuale Governo per contrastare la carenza di personale sanitario e di conseguenza per ridurre le liste d’attesa.


«C’è un problema che riguarda le liste d’attesa – ha spiegato il ministro – non si può morire di tumore perché non si è in grado di fare una tac e te la fanno un anno dopo. Quindi bisogna assolutamente ridurre i tempi, abbiamo già iniziato con l’ultima finanziaria a sostenere da un punto di vista economico coloro che agiscono per ridurre le liste d’attesa.


C’è poi un problema che riguarda il numero dei medici e degli infermieri. Non può accadere che si sia costretti, per non chiudere gli ospedali come ha fatto bene il nostro presidente della Regione Calabria, ad assumere medici e infermieri cubani.


Abbiamo bisogno di medici e infermieri italiani quindi bene la decisione del ministro Bernini di allargare il numero degli studenti di medicina, per questo ci vuole tempo. Abbiamo deciso di permettere ai medici di rimanere in servizio fino a 72 anni, questo è già un segnale per affrontare la questione che però deve essere risolta a livello strategico».


In pratica, «servono più medici di famiglia» e va potenziata la medicina di prossimità, perché «non si possono intasare ospedali e pronto soccorso», ha evidenziato Tajani. Che ha poi concluso sottolineando che al prossimo congresso nazionale di Forza Italia da parte del partito «ci sarà un documento dedicato alla sanità che sarà oggetto di grande attenzione».

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Alessio Biondino

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