L’infermiere del futuro: specializzazioni e nuove competenze

Dario Tobruk 27/05/25

Non è più solo una questione di carenza di personale: il vero nodo è l’evoluzione delle competenze. In un Paese che invecchia rapidamente, numeri e qualità devono viaggiare insieme. Servono specializzazioni mirate, formazione continua e una reale integrazione della tecnologia nei percorsi assistenziali.

In questo articolo esploriamo come si sta trasformando il futuro della professione infermieristica e con essa, l’infermiere del futuro.

Non basta avere tanti sanitari, servono nuove competenze

Il personale sanitario italiano, pur contando oltre 1,6 milioni di occupati, non è per nulla pronto ad affrontare le sfide del futuro.

Lo abbiamo evidenziato più volte anche noi e adesso lo evidenzia il rapporto Randstad Research Il futuro delle professioni mediche e infermieristiche in Italia” sull’analisi del Sole24ore: non basta aumentare il numero di operatori, serve trasformare profondamente le competenze degli infermieri e dei professionisti sanitari.

L’infermiere del futuro

L’infermiere del futuro non sarà solo un clinico, ma anche un professionista digitale, flessibile, multidisciplinare.

Serviranno abilità avanzate in gestione del paziente, telemedicina, uso di software amministrativi e sistemi di intelligenza artificiale, oltre a competenze trasversali come lavoro di squadra, pensiero critico, leadership e capacità di adattamento a nuovi modelli organizzativi.

Secondo il rapporto, tra le specializzazioni più richieste emergono:

Tutti profili che abbiamo in qualche modo affrontato in questi anni di formazione e informazione.

Accanto a questi profili, si affermano professioni ibride e innovative: dal produttore di protesi intelligenti allo specialista della care economy, dimostrando come il concetto di “cura” stia superando i confini classici della sanità.

E non è detto che l’infermiere non potrebbe trovare in queste professioni una carriera alternativa al consueto “infermiere di corsia“.

Ad oggi, le uniche evoluzioni professionali, con una piccola parvenza di possibile realtà sono quelle della profilazione dell’infermiere di famiglia e, se Dio vorrà (e il concerto tra Ministeri della Salute, dell’Università e della PA), le specializzazioni cliniche specialistiche promesse da questo Governo attraverso la formazione magistrale.

      Infatti, se sei stanco della vita ospedaliera e dei turni massacranti, potresti valutare una carriera come Infermiere di Famiglia e di Comunità, una figura oggi molto richiesta nel sistema sanitario territoriale.

      Per approfondire il tema, si consiglia la lettura del manuale “Costruire ben-essere nella comunità locale”, un testo utile per comprendere appieno ruolo e potenzialità di questa professione innovativa.

      Disponibile su MaggioliEditore.it e Amazon la lettura è consigliata a chiunque disponga di abbastanza interesse per fare la differenza sul territorio. Inizia a informarti su cosa significhi essere un infermiere di famiglia e clicca sul box qui sotto!

      Manuale di Infermieristica di Famiglia e di Comunità

      FORMATO CARTACEO

      Costruire ben-essere nella comunità locale

      Di Infermieristica di Famiglia e di Comunità si parla in Italia dai primi anni del 2000.Da allora, molto si è dibattuto intorno a questa professionalità e al suo ruolo, cercando di farne emergere le possibilità operative e l’integrazione con le altre figure e funzioni della rete formale dei servizi, fino a quando la pandemia ci ha drammaticamente mostrato tutta l’inadeguatezza della risposta sanitaria a livello territoriale.Sono stati anni bui, dai quali abbiamo imparato che la difficoltà di accedere all’ospedale, sul quale poggia tutto il sistema, crea un cortocircuito a danno degli operatori, ma soprattutto dei cittadini, portatori di bisogni sia sociali che sanitari. Tuttavia l’emergenza sanitaria ha consentito di attivare riflessioni intorno al problema delle cure primarie e della funzione di gate keeping che il territorio dovrebbe svolgere. Le recenti norme legislative di riorganizzazione del si-stema territoriale hanno per la prima volta delineato un profilo specifico per l’Infermiere di Famiglia e di Comunità.Il presente volume è il primo manuale davvero organico e completo per l’Infermiere di Famiglia e di Comunità, e sarà di certo una risorsa preziosa- per gli studenti che intraprenderanno un percorso formativo in cure territoriali e in Infermieristica di Famiglia e di Comunità- per chi partecipa a concorsi- per i professionisti, non solo infermieri, che vorranno volgere lo sguardo verso nuovi orizzonti.Guido LazzariniProfessore di Sociologia dell’Università di Torino, docente di Sociologia della salute nel Corso di Laurea in Infermieristica.Tiziana StobbioneDottore di ricerca in Sociologia, Scienze organizzative e direzionali. Bioeticista. Professore a contratto d’Infermieristica presso la Scuola di Medicina dell’Università di Torino.Franco CirioResponsabile per le professioni sanitarie della Centrale Operativa Territoriale di Governo della continuità assistenziale e dei Progetti innovativi a valenza strategica dell’ASL Città di Torino.Agnese NataleSi occupa di ricerca, formazione e operatività nell’ambito della partecipazione e dell’empowerment di gruppi e persone in condizione di svantaggio.

       

      Guido Lazzarini, Tiziana Stobbione, Franco Cirio, Agnese Natale | Maggioli Editore 2024

      Per ritornare a noi, sembra muoversi qualcosa in Lombardia, tra le prime regioni in Italia, in quanto ha approvato l’istituzione di nuovi percorsi di laurea specialistica per infermieri, con l’obiettivo di potenziare la formazione avanzata in tre ambiti strategici: Cure Primarie e Sanità Pubblica, Cure Pediatriche e Neonatali, Cure Intensive ed Emergenza.

      Ma come disse San Tommaso: “Se non vedo, non credo!“.

      Infermiere oggi obsoleto, senza innovazione anche i giovani scansano la professione

      La carenza di personale giovane, con soltanto il 2,5% degli operatori sotto i 25 anni, richiede un innovativo rilancio della formazione infermieristica: attraverso un adeguato riconoscimento socio-economico, ma anche attraverso percorsi specialistici post-laurea più attrattivi e integrati con il mondo digitale e tecnologico.

      Il futuro richiede una doppia strategia: aggiornare le competenze dei professionisti attuali e formare nuove generazioni di infermieri specializzati in grado di gestire la complessità del sistema.

      Come afferma il rapporto Ranstad, non è solo una questione di occupazione, ma di sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, sempre più dipendente dalla capacità di innovare l’assistenza, mettere il paziente al centro e dotarsi di figure in grado di guidare il cambiamento.

      Una sfida sempre più impellente, non rimandabile, non più da ignorare.

      Autore: Dario Tobruk  (seguimi anche su Linkedin – Facebook InstagramThreads)

      Dario Tobruk

      Dario Tobruk è un infermiere Wound Care Specialist, autore e medical writer italiano. Ha inoltre conseguito una specializzazione nella divulgazione scientifica attraverso un master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza, focalizzandosi sul campo medico-assistenziale e sull…Continua a leggere

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